Smaltimento dell’umido, il Comune ha un piano 

Con l’arrivo dell’estate si fa sempre più urgente trovare una soluzione agli odori No all’idea di portare i residui a Verona, si pensa a bidoncini e isole ecologiche


di Bruno Canali


LAIVES. A Laives, tolte un centinaio i grandi utenze (alberghi, ristoranti e mense), ancora non si fa la raccolta dell’umido. Fatto che con l’aumento delle temperatura si fa sentire, giacché l’umido fermenta rapidamente emanando cattivi odori. E nonostante la Seab lavi regolarmente i raccoglitori, il fenomeno non accenna a estinguersi: nelle isole interrate, infatti, come nei “multipress” di superficie, insieme ai rifiuti normali finiscono inevitabilmente anche l’umido e i resti della cucina. Ma passerà del tempo prima che anche Laives abbia questo servizio. «Finché non sarà pronto il centro di raccolta in costruzione a Lana non c’è altro da fare – spiega Giuliano Vettorato, assessore comunale all’ambiente –, e credo che quel momento non arriverà prima dell’anno prossimo. Recentemente ho chiesto informazioni in merito ma non mi è stata data un’indicazione certa dei tempi di avvio. L’alternativa sarebbe di trasportare il nostro umido fino nel veronese per lo smaltimento, ma è un’idea impraticabile sia in termini di impatto ambientale (con i camion che andrebbero avanti e indietro dal Veneto), sia per le nostre casse comunali. Insomma, non rimane che portare pazienza fino a quando sarà operativo il centro di Lana». A tal proposito l’assessore chiarisce anche un altro aspetto, onde evitare equivoci: «Il servizio di raccolta e smaltimento dell’umido non sarà gratuito per gli utenti, il costo sarà addebitato da Seab nel conto che presenta ogni anno e il Comune, a sua volta, non potrà fare altro che calcolarlo in bolletta, come succede nelle realtà dove questo servizio è attivo».

In attesa del centro di Lana, il Comune di Laives però non è rimasto con le mani in mano: «Abbiamo commissionato uno studio comprensivo dell’intero territorio comunale – continua Vettorato – propedeutico all’entrata in funzione della raccolta dell’umido. Dopo aver censito le utenze e la loro distribuzione sul nostro territorio siamo arrivati alla conclusione che sarà necessario allestire due diverse linee di raccolta, a seconda della zona e del tipo di utenza. In sostanza, per i masi sparsi, a bassa densità abitativa, si è stabilito di assegnare bidoncini famigliari. Nelle zone urbane la raccolta dell’umido sarà invece concentrata nelle isole ecologiche, che sono distribuite in maniera strategica per fare in modo che non si sia costretti a fare più di 2-300 metri da casa per trovarne una. Lo studio commissionato serve anche per capire anticipatamente quale spesa toccherà affrontare come Comune per allestire tutta la rete di raccolta dell’umido, quali tipologie di materiali acquistare e dove sistemare i punti di raccolta». Con la raccolta dell’umido aumenterà anche l’effettività della differenziata, che già adesso a Laives supera il 60%, una quota positiva e incoraggiante.













Altre notizie

Attualità