Terzo lotto della variante, Laives incalza la Provincia 

Il progetto. Tutti concordi: alla giunta il compito di fare pressione su palazzo Widmann Richiesto anche un tavolo di lavoro collettivo. Zanvettor: «Ciurnelli chiarisca le sue intenzioni»



Laives. La variante in galleria, nello specifico il completamento del terzo lotto da San Giacomo a Bolzano nord, è una delle rare occasioni nelle quali maggioranza e opposizione in consiglio comunale si trovano in perfetta sintonia. L’“idillio” si è ripetuto l’altra sera in aula, quando il consigliere Valter Pedri (Lega) ha presentato, a nome della maggioranza, un ordine del giorno col quale, sostanzialmente, si dà mandato al sindaco e alla giunta di continuare a fare pressioni sulla Provincia e sul Comune di Bolzano affinché venga completata la variante in galleria con il terzo lotto fino a Campiglio, all’imbocco della val d’Isarco. Tutti d’accordo i 27 consiglieri, senza alcun distinguo, cosa che ha fatto piacere al primo cittadino, il quale ha anticipato anche che mercoledì 17 febbraio avrà un incontro con gli assessori provinciali Alfreider e Vettorato per parlare proprio di questo.

L’unità di vedute comunque non ha impedito a vari consiglieri di ribadire alcuni concetti, come quello espresso da Giorgio Zanvettor (Verdi) in merito al ruolo dell’ingegner Stefano Ciurnelli, tecnico che lavora alla viabilità di Bolzano e che ha identico incarico anche per quella di Laives. «L’ingegnere – ha dichiarato Zanvettor – mi fa pensare ad “Arlecchino servitore di due padroni”, perché a Bolzano dice una cosa e a Laives ne dice un’altra. Come tecnico una certa responsabilità ce l’ha e sarebbe opportuno chiarisse meglio il suo pensiero».

Il dubbio riguarda l’idea di spostare l’A22 in galleria, tagliando in due il territorio comunale di Laives all’altezza di San Giacomo. «Idea assurda, faraonica e da contrastare decisamente – hanno dichiarato i consiglieri comunali – perché devasterebbe il nostro territorio. Capiamo che Bolzano è alle prese con l’inquinamento prodotto anche dal traffico autostradale, ma lo spostamento in galleria non risolverebbe il caos prodotto quotidianamente da decine di migliaia di mezzi che da tutte le direzioni confluiscono davanti alla zona industriale del capoluogo e, se vanno e vengono da nord, devono attraversare la città, con tutto ciò che ne consegue. Dunque si completi la variante in galleria fino all’imbocco della val d’Isarco invece che fare ipotesi faraoniche, devastanti, costosissime e che richiederebbero decenni fra progetti e lavori. Finalmente anche a Bolzano qualcuno se ne sta rendendo conto, cioè l’assessore Fattor e le categorie economiche».

La richiesta che è scaturita dalla discussione dell’altra sera in consiglio è quella di chiedere a gran forza un tavolo di lavoro al quale partecipino Provincia, Comune di Bolzano, Laives e anche tutti gli altri Comuni attorno alla conca bolzanina.

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