LO SCONTRO

Lockdown in Alto Adige, in Consiglio provinciale le opposizioni “processano” la giunta: “Dovevate coinvolgerci”. Ma Svp e Lega non ci stanno: “Sbagliato alimentare la rabbia della gente”

Le minoranze all’attacco: “La Provincia non è stata in grado di imparare dai suoi errori”. La replica di Svp e Lega: “Abbiamo comunicato i dati in maniera trasparente e offerto collaborazione. Irresponsabile chi cerca di produrre divisioni”



BOLZANO. "Invece che cercare il capro espiatorio, è opportuno convincere la cittadinanza che si aspetta misure concordate con i consiglieri e di uscire il prima possibile dall'emergenza". Lo ha detto il presidente del consiglio provinciale di Bolzano, Josef Noggler, aprendo i lavori della seduta straordinaria dell'assemblea convocata su richiesta delle oppozioni che hanno criticato il fatto che la giunta non abbia "preventivamente informato il plenum del nuovo lockdown". "Non si tratta di trovare i colpevoli, ma di coinvolgere il consiglio provinciale", ha sostenuto il primo firmatario della richiesta di convocazione, Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit). "La politica in questa emergenza è stata molto caotica, anche a livello comunicativo - ha aggiunto Knoll - problematico è anche l'invio dei campioni da analizzare a Roma, con ritardi nella risposta, invece che a istituti tirolesi che verificherebbero in 24 ore".

Paul Köllensperger (Team K) ha evidenziato "gli enormi danni per la provincia, compresa l'immensa perdita economica" ed il fatto che la giunta "venga sempre meno ascoltata dai cittadini, tanto più che essa prende decisioni che il giorno stesso vengono messe in dubbio dagli stessi assessori". "Se in estate fossero stati preparati i 100 letti in terapia intensiva ha aggiunto Köllensperger - oggi ci si troverebbe in un'altra situazione, invece ci si trova davanti a un disastro organizzativo. Il presidente della Provincia deve riflettere su come l'Alto Adige può uscire da questa situazione vergognosa, in altri Paesi sarebbe già un caso da dimissioni".

Secondo Alessandro Urzì (L'Alto Adige nel cuore - Fratelli d'Italia), "bisogna agire da un lato dal punto di vista sanitario, dall'altro per riparare i danni patiti da famiglie e imprese. I responsabili ci sono, e sono coloro che hanno preso le scelte che hanno portato ai dati più alti di diffusione del virus, a imboccare una via altoatesina che ha portato a schiantarsi contro il muro". Urzì ha chiesto un gesto di responsabilità della maggioranza Svp-Lega e le dimissioni del presidente Kompatscher, "unico atto coerente - ha sostenuto Urzì - in questo travagliato percorso ad ostacoli".

Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha invitato a parlare di "responsabilità", aggiungendo che "la strada speciale è diventata una strada in cui ci si è persi".

Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha osservato che "sono state fatte promesse che non potevano essere mantenute, per esempio con lo screening di massa, e quindi molte persone sono deluse. I provvedimenti adottati negli ultimi mesi non sono comprensibili: bisognerebbe invece ascoltare e seguire le indicazioni degli esperti".

Josef Unterholzner (Enzian) ha sostenuto "i rappresentanti del popolo hanno ragione a pretendere che le decisioni si fondino su una base concreta, mentre ora non sono comprensibili né per i consiglieri né per la popolazione. Molti genitori non capiscono le limitazioni per i bambini, come il divieto ad andare mascherati a scuola, né che sia loro impedita l'attività sportiva. Coinvolgere il Consiglio provinciale consentirebbe di spiegare meglio le misure alla popolazione".

Secondo Ulli Mair (Die Freiheitlichen) "una provincia moderna dovrebbe presentare una strategia anticrisi, coinvolgendo tutto il consiglio provinciale, invece si è agito in altro modo, senza ascoltare l'opposizione, e un esempio di questa mala gestione è lo screening di massa". Sandro Repetto (Partito democratico - Liste civiche) ha parlato di "fallimento totale" della via altoatesina, denunciando "un atteggiamento supponente verso il resto d'Italia che non gioverà, a lungo andare, al turismo, a scapito della decantata campagna-simpatia".

Franz Ploner (Team K) ha sostenuto che "la giunta non è in grado di imparare dai suoi errori e questo è proprio il peggiore errore. Servono dei criteri alla base delle decisioni della giunta e le limitazioni sono comprensibili solo se legittimate dal consiglio provinciale".

Per Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) "è sotto gli occhi di tutti che ci sono stati errori madornali nella gestione della pandemia, essendo l'Alto Adige l'unica macchia rossa sulla cartina geografica nazionale e non è possibile dire che non si sono fatti errori. C'è pochissima trasparenza, anche sulla disponibilità della terapia intensiva".

Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha ammesso che "la situazione è difficile e tutti possono fare errore, ma bisogna avere il coraggio di riconoscerlo. Tutta la stampa europea dice che la via sudtirolese è stata sbagliata: di fatto, la provincia ha sopravvalutato le sue stesse forze e ha peccato di poca umiltà".

Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha ribadito che "la giunta ha il compito di decidere, ma non secondo i criteri di una dittatura, bensì in un'ottica partecipativa".

Magdalena Amhof (Svp) ha ricordato che "la Provincia ha sempre comunicato i dati in maniera trasparente, ma nello stesso tempo ha permesso molte aperture. La comunicazione non è stata senza errori, ma non lo è stata nemmeno quella dell'opposizione, che irresponsabilmente cerca di produrre divisioni".

"La pandemia non è facile da gestire e va detto che tutti i Paesi vicini hanno chiuso da Natale - ha affermato Franz Locher (Svp) - mentre in provincia le scuole sono aperte e questo è molto meglio della Dad".

Hanspeter Staffler (Gruppo Verde) ha rilevato "una vera crisi di fiducia nei confronti della giunta. Anche i consiglieri provinciali non hanno più fiducia nella giunta - ha aggiunto - i Verdi avevano dichiarato fiducia in essa, avevano sostenuto il bilancio, si erano fidati della commissione di esperti, ma i risultati sono stati deludenti".

Helmut Tauber (Svp) ha sostenuto che "bisogna collaborare tutti insieme, anche per garantire credibilità. Non bisogna sfruttare la drammatica situazione per un gioco politico".

Per Manfred Vallazza (Svp) "l'opposizione, da un lato, chiede collaborazione, dall'altro, si comporta in maniera completamente opposta".

Peter Faistnauer (Team K) ha ricordato che "l'assessore al turismo si era arrabbiato perché quello alla sanità non gli aveva fornito i dati e che una consigliera della maggioranza era a favore delle dimissioni dell'assessore alla sanità".

"La giunta è stata molto attiva, molto impegnata per i lavoratori - ha sostenuto Helmuth Renzler (Svp) - ha cercato di ammortizzare con un anticipo di 40 milioni, senza il quale gran parte delle aziende con meno di 5 dipendenti non avrebbe ricevuto alcuna cassa integrazione".

Jasmin Ladurner (Svp) ha evidenziato che "la pandemia ha effetti economici, sociali e psichici in tutto il mondo: tutti vorrebbero tornare alla vita normale, ma solo se si riesce a ridurre i contagi si potrá pensare a un rilancio del turismo, importante per tutti i settori".

Rita Mattei (Lega Salvini Alto Adige Südtirol) ha affermato che "il governo ha fallito su tutta la linea: il primo e più importante aiuto a livello economico doveva arrivare dallo Stato, perché la Provincia per quanto autonoma non puó avere la stessa disponibilità. È scandaloso - ha aggiunto - che le opposizioni agiscono in modo di alimentare la rabbia dei cittadini, dichiarando anche falsità".

Secondo Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), "il presidente della Provincia non è responsabile del virus, ma di una linea comunicativa caotica e non trasparente". Alex Ploner (Team K) ha constatato "grande incapacitá di accettare le critiche. Se si chiede la collaborazione, questo non vuol dire proporre qualcosa velocemente e poi decidere da sé".

Carlo Vettori (Alto Adige Autonomia) si è detto "stupito" per le critiche alla giunta, ritenendo che molte vadano indirizzate al governo nazionale. Ha anche criticato le proteste "no vax" di oggi, con manifestanti "senza mascherine".

Per Gerhard Lanz (Svp), ha ricordato che il tema in discussione è "come incontrarsi domani e questa proposta era già stata discussa e attuata per un mese un anno fa. Su richiesta dell'opposizione non si era più fatto e, a settembre, quando la maggioranza lo aveva proposto di nuovo, era stato detto di no. Ora arriva questa richiesta, ma ci si chiede se c'è davvero voglia di collaborare, quando sui media si fa di tutto per screditare i colleghi".













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