CIBO

Mense scolastiche: a Bolzano il premio trasparenza, a Trento il menù più sostenibile

L'analisi condotta in 51 comuni italiani ha evidenziato un consumo eccessivo di carne rossa e lo scarso utilizzo di prodotti biologici



ROMA. Nelle mense delle nostre scuole insaccati e carne sono in calo ma quella rossa è ancora troppa, il biologico va al rallentatore, c'è poca varietà di cereali e verdure; mentre i cereali integrali biologici, soprattutto al nord Italia, sono sempre più in voga (nel 40% dei menù), assistiamo a forti disparità fra una città e l'altra.

Eppure, in un panorama italiano dove la mensa appiattisce il gusto dei bambini con hamburger, bastoncini e pizza, una mensa scolastica di qualità è possibile e esiste già: la migliore realtà a Cremona con il menù più equilibrato e appetibile, bene anche Trento, Fano, Mantova, Rimini e Perugia, fanalino di coda Asti e Civitanova Marche anche per la troppa carne rossa; a Bolzano il premio trasparenza, a Trento il menù più sostenibile.

È lo stato di salute delle mense scolastiche che emerge dal terzo Rating dei menu scolastici dell'osservatorio non istituzionale Foodinsider; l'annuale classifica che prende in esame i menù invernali delle scuole primarie di 51 comuni, dal Nord al Sud Italia, presentata a palazzo Madama nel corso del convegno «La mensa migliore nell'era del Junk Food».

E se a Cremona il menù presenta cereali in grande varietà, equilibrio di carni bianche e rosse, niente insaccati, pesce, frutta a merenda, sui territori la fotografia scattata da Foodinsider rileva che al sud la mensa non spicca per varietà: dominano riso e pasta, mentre al nord si osa di più con orzo farro e polenta. 













Altre notizie

Attualità