A caccia di «briciole» per aiutare i più poveri 

Sono in dieci e racimolano quanto supermercati, bar e ristoranti butterebbero Poi portano ogni cosa ai bisognosi in città, evitando anche sprechi alimentari


di Sara Martinello


MERANO. Sedicimila “briciole” nel 2017, poco meno di dieci volte la quantità raccolta nel 2015. Si parla dell’invenduto di supermercati ed esercizi di ristorazione, che i Cacciatori di Briciole, un progetto di Volontarius presente a Merano con un piccolo ma agguerrito gruppo quasi tutto al femminile, raccolgono la sera, quando i supermercati chiudono e distribuiscono alle persone in difficoltà.

Una briciola, una porzione di cibo. “Raccogliamo soprattutto pane, ma anche polli allo spiedo e tutti i prodotti da banco cucinati in giornata e che altrimenti andrebbero sprecati”, spiega Gabriella Mammero, maestra in pensione e attivista appassionata.

Funziona così: per tre volte alla settimana, alla chiusura dell’Eurospar tra via Goethe e via Laurin, i volontari si fanno dare i prodotti invenduti di giornata, dopodiché pedalano per le vie di Merano e distribuiscono il cibo alle famiglie.

“Siamo in dieci, dai 18 ai 70 anni. In una sola volta riusciamo ad arrivare anche a 25, 28 chili di cibo e prodotti alimentari in genere – prosegue Mammero - e per portare tutto questo peso utilizziamo due bici elettriche provviste di un ampio cassone. Ogni tanto ci capita di dover usare bici “normali” o l’automobile, se temperature e distanze lo impongono, ma con un turno di un’ora a settimana e ben quattro volontarie in più nei primi mesi del 2018 riusciamo a perseguire i nostri obiettivi. Lotta allo spreco alimentare e sostegno alle famiglie, è questo l’importante, quello che ci proponiamo con il nostro progetto”.

Le famiglie che sono beneficiarie della raccolta sono locali, straniere, alcune orgogliose e altre meno. Le Briciole meranesi dialogano con le parrocchie, per esempio quella di Santo Spirito, per sapere se c’è qualcuno in difficoltà ed eventualmente orientare l’aiuto in quella direzione. Beneficiano del progetto anche famiglie indicate da Volontarius, persone singole, richiedenti asilo del Cas alla Casa del Lavoratore.

A fianco dell’Eurospar ci sono anche tre locali e un altro supermercato a sostenere le Briciole: si tratta del bar Enrico, del ristorante Mediterraneo e della trattoria Mainardo, tutti in via Mainardo, e dell’MPreis di Lagundo. Tutti uniti nella lotta allo spreco alimentare, anche in conformità alla legge provinciale recepita il mese scorso.

Chi volesse conoscere le Briciole può far visita alla Fiera del tempo libero di Bolzano in programma tra il 28 aprile e il primo maggio, dove il gruppo sarà presente per coinvolgere sempre più persone in questa forma di volontariato che fa bene alla pancia e al cuore.

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