Accoltellamento a Sinigo, prima perizia

Merano. Resta per il momento in carcere a Trento Virginia Lai, la 27enne arrestata per il tentato omicidio del vicino di casa ventenne in un condominio Ipes di Sinigo. La donna è iscritta sul...



Merano. Resta per il momento in carcere a Trento Virginia Lai, la 27enne arrestata per il tentato omicidio del vicino di casa ventenne in un condominio Ipes di Sinigo.

La donna è iscritta sul registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di tentato omicidio. Nel frattempo la Procura ha disposto una perizia di carattere medico per stabilire se i colpi inferti dalla donna fossero potenzialmente mortali. Oltre alla presunta volontà omicida dell’accoltellatrice, gli inquirenti intendono dunque verificare se vi sia stato un concreto pericolo di vita per il ventenne colpito con alcuni fendenti alla schiena.

Si tratta di una perizia che sarà decisiva per il procedimento penale avviato. In questi casi, infatti, se le ferite inferte non risultassero potenzialmente mortali l’imputazione potrebbe essere derubricata in lesioni personali volontarie gravi. Ricordiamo che la lama, penetrando nella schiena del ragazzo aggredito per una profondità di 7 centimetri, perforò un polmone. Sin dalle prime battute per la giovane donna venne esclusa l’ipotesi della legittima difesa, dato che al momento dell’accoltellamento il giovane sarebbe stato in procinto di tornare nell’alloggio che condivide con la propria famiglia.

Il giorno del ferimento il ragazzo fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico dopo essere stato ricoverato all’ospedale San Maurizio di Bolzano in prognosi riservata. Ora, come detto, sarà il perito a indicare alla Procura se il ragazzo sia stato effettivamente in pericolo di vita. Nel frattempo pare confermato che il grave episodio di corona sia stato provocato da dissapori tra vicini di casa culminati con la protesta del giovane aggredito per la sparizione di uno zerbino davanti alla porta di casa. Si tratta ovviamente di un episodio che si innescò in un rapporto gi à molto teso tra vicini. Su questo punto la difesa cercherà di muoversi per sostenere l’ipotesi che l’accoltellatrice (la quale per il momento resta in carcere a Trento per pericolo di reiterazione del reato) possa in qualche modo essere stata, anche involontariamente, provocata.

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