Addio al vecchio cedro di via Carducci

Merano. Bisogna dirlo, fino a pochi mesi fa quando a Merano un albero veniva abbattuto, tipicamente sui vari social iniziava una campagna di protesta da parte della popolazione contro l'amministrazion...



Merano. Bisogna dirlo, fino a pochi mesi fa quando a Merano un albero veniva abbattuto, tipicamente sui vari social iniziava una campagna di protesta da parte della popolazione contro l'amministrazione pubblica accusata di non amare troppo il patrimonio arboreo della città. Da qualche mese a questa parte, invece, le lamentele social sono praticamente sparite. Anche in occasione dell'abbattimento ieri mattina di un cedro secolare tra via Carducci e via XXX Aprile, tra la popolazione non si è alzata la voce di protesta. I recenti eventi meteorologici si sono abbattuti sulla città con conseguenti crolli di alberi anche secolari e una serie di danni sia alle persone sia alle macchine sembra abbiano convinto la popolazione quanto sia importante la manutenzione del ricchissimo patrimonio arboreo di Merano. Il cedro abbattuto ieri, per intenderci, dopo una serie di tentativi per salvarlo messi in atto nel corso degli ultimi mesi, ha subito un danno irreversibile in occasione delle ultime copiose nevicate di inizio mese e, complice la sua struttura ormai fragile per via dell'età ma anche l'altezza che supera i 30 metri, si è reso necessario l'abbattimento. Una opzione dolorosa e costosa quella dell'abbattimento, come ricorda sempre Anni Schwarz, direttrice delle Giardinerie comunali, ma necessaria, per via della pericolosità di alcuni esemplari di alberi posti spesso in terreni dove per via della cementificazione il nutrimento viene a mancare. Tra gli alberi più anziani di via Carducci, posto all'interno di un giardino privato, il cedro abbattuto ieri nel corso dei decenni si era addirittura sdoppiato, andando a formare una struttura sbilanciata nella sua parte superiore che ne minava la stabilità. Per questo, la dolorosa decisione di abbatterlo.

Non solo via Carducci, quindi, ma sono diverse le zone della città dove per diverse ragioni spesso concomitanti gli alberi hanno recentemente iniziato a piegarsi pericolosamente verso terra, quando non è la struttura interna del fusto – invisibile ad occhio nudo ma non all'attenzione degli esperti – a risultare danneggiata. Parliamo del pino sulle passeggiate inclinato verso piazza della Rena, ma anche lo stesso cedro pendente sempre in via Carducci o i pioppi di Rione santa Maria Assunta. J.M.













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