Al Tappeiner nascite in calo Flessione nel quarto trimestre 

La statistica. Nel 2020 sono nati 1285 bambini: sotto quota 1300 per la prima volta dal 2012. Secondo il primario Herbert Heidegger incide il lockdown. Il primo parto del 2021 è gemellare: benvenute ad Annalena e Katharina


Jimmy Milanese


Merano. Il 2021 per il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Franz Tappeiner inizia con un parto gemellare. Annalena è nata alle 10.47 di ieri mattina, mentre la sorellina Katharina alle 11.15 per la gioia della giovane mamma di Scena.

Maria Magdalena Innerhofer, invece, è il nome della mamma di San Genesio che alle 18.30 del 31 dicembre scorso ha dato alla luce il suo primogenito. Jakob è l'ultimo dei 1285 bambini nati a Merano nel corso dello scorso anno nel quale si è registrata una contrazione nel numero dei parti effettuati al Tappeiner.

La flessione.

Infatti, rispetto ai 1307 parti effettuati nel 2019, quest'anno gli interventi di nascita sono stati 1272, dei quali 13 hanno dato alla luce due gemelli. Era dal 2012 che i parti al Tappeiner non scendevano sotto la soglia dei 1300, ma a spiegare le ragioni di questa leggera flessione è il primario di Ginecologia e ostetricia, dottor Herbert Heidegger. «Fino a settembre dell'anno scorso il tasso di natalità era praticamente identico a quello del 2019, ma da settembre fino a dicembre il dato è sceso, facendo registrare un -2,0 % di nascite per l'anno 2020 rispetto a quello precedente», spiega il primario che fornisce la sua lettura: «Sembra evidente che durante il primo lockdown le persone hanno avuto una certa paura a fare bambini e questo giustificherebbe la leggera flessione nelle nascite nel corso dell'ultimo trimestre del 2020», spiega Heidegger il quale però ricorda come in Italia la flessione delle nascite sie ben più marcata vista l'emergenza Covid. «Nei primi mesi dell'anno la situazione degli ospedali era critica e molto probabilmente le persone avevano paura anche solo ad immaginare di poter fare nascere i loro figli in quel contesto», precisa ancor meglio Heidegger il quale ci tiene a spiegare lo sforzo fatto dagli oltre 30 collaboratori del reparto, costretti a fare i conti con tutta una serie di protocolli sanitari in caso di parti Covid. «Nel 2020 abbiamo portato a termine 41 “gravidanze Covid”, il che accade quando la madre o anche solo uno dei famigliari nelle fasi di ricovero ospedaliero pre-parto o post-parto risulta positivo al virus. In questi casi viene predisposta una stanza Covid all'interno della quale i sanitari possono entrare solo muniti di tutti i dispositivi di protezione». Un extra lavoro per tutto il personale, principalmente composto da donne e madri a loro volta, le quali al momento dello scoppio della pandemia e con i primi contagi tra colleghi, hanno iniziato a preoccuparsi per la loro stessa incolumità. Difficoltà che crescono nel caso di madri positive al momento del parto. «Nel 2020 sono state 12 le madri positive al Covid al momento del parto le quali hanno dato alla luce i loro piccoli nella speciale sala parto. L'assistenza a pazienti Covid ma in generale la pandemia in corso, ha imposto al reparto nascite del nosocomio meranese una serie di misure tra le quali la limitazione degli accessi ai padri desiderosi di stare assieme alle loro compagne e ai loro figli».

Le visite.

«Nel corso del primo lockdown le visite non erano possibili con una decisione che abbiamo visto essere costata moltissimo in particolare ai tanti papà che volevano fare visita alle proprie compagne e vedere i loro figli mentre ora, mentre nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza, ora per i padri è possibile far visita in reparto», conclude Heidegger.















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