Anziani in rivolta: «Stipati nei bus verso la periferia» 

Trasporto pubblico. La Uil Pensionati chiede pulizia e controlli sul distanziamento «Il 6 tra i rioni Wolkenstein e Marlengo è sporco e malridotto, il 210 da Sinigo è sovraffollato»



Merano. Autobus pieni e malconci tra i rioni periferici, la stazione e il centro: la Uil Pensionati mette la propria protesta nero su bianco in una lettera che raccoglie il malcontento di più utenti delle linee 6 e 210. «Specialmente ora, con la pandemia e la paura di contrarre il virus», aggiunge Gabriella Zuech, del direttivo del sindacato con sede in via Wolkenstein. Contattata, Sasa risponde nel merito della protesta.

Problemi da risolvere.

Zuech è stata per tre legislature nella consulta comunale delle persone anziane, dal 2005 al 2020. In quella sede ha portato tante volte le lamentele relative al trasporto pubblico chiedendo che il Comune si adoperasse per trovare una soluzione. «Purtroppo – scrive in una lettera a nome del direttivo Uil Pensionati cittadino – a Merano abbiamo seri problemi in fatto di trasporto pubblico, in particolare nei quartieri periferici. Bus inadeguati: porte la cui parte inferiore manca o è rotta e piegata, col rischio di farsi male. Sono anche molto sporchi, con sedie dalla copertura strappata e con l’imbottitura ormai fuoriuscita, e parlo della vettura 339, sulla linea 6, che transita nei quartieri Wolkenstein-Marlengo e porta alla stazione. Qualche anno fa avevano sostituito quell’autobus con un altro più piccolo: bello, nuovo, pulito. Ma poi, e non so perché, si è tornati alla vettura 339».

A dare le maggiori preoccupazioni rispetto all’eventualità di un contagio è la capienza dei mezzi. «La mia critica – prosegue – va anche alla linea 210, la vecchia linea 2, che copre un lungo tragitto tra la stazione, Maia Bassa, Sinigo e la stazione ferroviaria di Postal. L’autobus è pieno, i posti a sedere sono sempre tutti occupati e bisogna stare in piedi, stipati nella corsia. A me risulta che non dovrebbero superare la capienza del 50 per cento, mentre quel che si nota è che quasi mai tale misura viene rispettata, visto il percorso in quartieri affollati, dove risiedono in particolare persone anziane che devono fare commissioni in centro, negli uffici, all’ospedale, nei centri commerciali e nei supermercati. Perché sono in servizio autobus che forse sarebbero da rottamare?».

Una soluzione ci sarebbe: «Si potrebbe impiegare per la linea 210 un autobus doppio, come il 211, che non è mai così affollato. E non solo negli orari scolastici. Sasa non ha controllori che possano prevenire l’affollamento? La Provincia non controlla le società del trasporto pubblico? Più avanti di questi mezzi torneranno a servirsi anche i turisti: bella pubblicità».

La replica di Sasa.

Interpellati, gli uffici della Sasa propongono un chiarimento delle questioni sollevate da Zuech. Innanzitutto, la vettura 339, nove metri di lunghezza (misura che complica l’operazione di sostituzione), effettivamente una delle più vetuste della flotta. Tre giorni fa è stato pubblicato il bando di gara per una fornitura di mezzi elettrici: uno di questi, piccolo, pulito e confortevole, sarà destinato proprio a sostituire il famoso 339.

C’è poi la capienza, ridotta al 50 per cento in base al Dpcm del 3 dicembre. Normalmente su un bus da 12 metri potrebbero salire 100 persone, oggi 50. Comunque un numero piuttosto elevato, almeno alla vista. Ma Sasa ha introdotto quattro corse aggiuntive la mattina e altrettante all’ora di pranzo, e disposto controlli sugli accessi da parte di steward (ad esempio in piazza San Vigilio). Insieme alla Provincia, poi, negli ultimi mesi ha incoraggiato l’utenza alla responsabilità: mascherine, guanti, l’attesa del mezzo successivo se quello in arrivo sembra pieno. Infine, una raccomandazione: «Se vi imbattete in situazioni che vi sembrano rischiose contattateci e indicate con precisione la corsa, la data e l’orario, in modo che a mano a mano, come già facciamo per le corse scolastiche, possiamo adattare il servizio alle esigenze dell’utenza». S.M.













Altre notizie

Attualità