Architettura e storia insieme nel percorso sul razionalismo

Merano. Nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio, l’Ufficio cultura del Comune, in collaborazione con il museo di palazzo Mamming e con diversi esperti, ha recentemente organizzato una serie...



Merano. Nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio, l’Ufficio cultura del Comune, in collaborazione con il museo di palazzo Mamming e con diversi esperti, ha recentemente organizzato una serie di visite guidate agli impianti sportivi realizzati a Merano durante il Ventennio fascista.

Quest’anno l’assessorato alla cultura, retto dall’ormai ex vicesindaco Andrea Rossi, ha organizzato visite guidate per far conoscere, contestualizzare e illustrare il campo sportivo Combi, il lido e il centro tennis. Si tratta di strutture e architetture che rispondevano a un disegno di sviluppo della città di cura anche come città dello sport e che modificarono parte del volto di Merano. La scelta del tema non è stata causale e si inscrive in un percorso articolato che ha visto il Comune aderire anche, dal 2018, all’associazione Atrium (Architecture of Totalitarian Regimes of the 20th Century in Europe’s Urban Memory), fondata nel 2013 allo scopo di valorizzare il patrimonio architettonico e culturale dei regimi totalitari.

I partecipanti all’iniziativa meranese hanno potuto seguire una visita guidata con gli architetti Carlo Azzolini e Alexander Zoeggeler e con la storica dell’arte Rosanna Pruccoli. Al Combi, struttura posta da poco sotto la tutela provinciale, si sono potute osservare le linee architettoniche razionaliste e similitudini e differenze tra la tribuna di via Bersaglio e quelle dell’ippodromo. In particolare ci si è soffermati anche sui recenti lavori di restauro e sugli interventi tecnici, ampiamente illustrati dal responsabile Bruno Marth. Ci si è poi recati al lido, inaugurato nel 1931, che per larga parte può essere ancora ammirato nelle sue forme originali e che sostituì la scuola di nuoto. Marco Giongio, responsabile tecnico del lido, ha integrato la visita con dettagli significativi sulla storia anche recente dell’impianto. La visita si è conclusa dove in passato sorgeva lo Sportplatz di Maia Bassa, aperto nel 1900, cioè l’attuale Centro tennis di via Piave. La struttura risale invece al 1927, quando furono inaugurati quattro nuovi campi da tennis e la Centre Court, dando notevole impulso a questa disciplina sportiva. Cuore della visita è stata la Casetta degli arbitri, risanata in occasione della manifestazione 700xM.

Ci si è dati appuntamento al 12 novembre, quando, in collaborazione col Comune e con Atrium, l’associazione “La fabbrica del tempo” presenterà un libro sulle architetture meranesi degli anni Venti e Trenta.













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