Bimbi col cellulare tra 6 e 8 anni: metà dei genitori non controlla
Nasce il progetto per una rete sicura. Lo psicologo Maiolo: «Lo usano facilmente di notte anche per minacciare i coetanei». Una delle proposte: «Dice bene il dirigente Rispoli,: vanno coinvolti genitori e docenti che hanno scontri sistematici»
MERANO. Lo psicologo e docente universitario bolzanino Pino Maiolo raccoglie l’appello del dirigente scolastico meranese Christian Rispoli che aveva sottolineato la necessità «di coinvolgere i genitori per controllare i ragazzi nell’uso dello smartphone», anche per contenere gli episodi di bullismo. Maiolo (prima con il «Germoglio» e poi con «La Strada) assieme a Giuliana Beghini Franchini ha portato avanti il progetto «Per una rete sicura» che propone una serie di misure e suggerimenti utili ma fornisce anche parecchi dati per certi versi sconvolgenti, frutto delle risposte a questionari nella scuola altoatesina.
Il 75,6 per cento degli intervistati ha un cellulare, che in media ha ricevuto tra i 6 e gli 8 anni. Solo il 57% dei genitori ha previsto regole precise per l’utilizzo dei dispositivi ed è significativo il fatto «che il 21,7 per cento dei genitori non controlli lo smartphone dei figli e il 46,7% lo faccia solo qualche volta». E ancora: il 32,2% dei ragazzi può portare sempre il proprio cellulare in camera, anche di notte, mentre il 22 per cento ha il permesso di utilizzarlo per più di 3 ore al giorno. Il 65,9 per cento dei bambini dichiara di usare whatsapp in maniera autonoma, senza curarsi minimante delle disposizioni in materia. Significativo anche il fatto che il 58,2% dichiari «di aver assistitito alle prepotenze dei compagni» e il 43,6 per cento di averle direttamente subite.
Dottor Maiolo qual è la prima analisi che si può fare di questi dati?
Che le cifre della periferia - l’Alto Adige - corrispondono a quelle delle grandi metropoli. Tra Vipiteno, Merano o Milano non ci sono differenze sostanziali.
Come valuta il fatto che oltre la metà dei genitori lasci sostanzialmente campo libero ai figli nell’uso dello smartphone?
Non è sicuramente una buona cosa anche perché i ragazzi, anche alla Primaria, sono sveglissimi. Servono regole chiare da subito altrimenti si perde rapidamente il controllo ma anche l’autorevolezza.
Il dirigente meranese insiste per coinvolgere anche i genitori nel progetto educativo...
Giustissimo, io direi anche assieme agli insegnanti, con cui hanno scontri sistematici.
Qual è l’ultimo grave episodio di bullismo a scuola che ricorda?
Un ragazzo bullo - che aveva comportamenti aggressivi e violenti in classe e in rete - diventato a sua volta vittima del branco che - stanco di subire - ha scelto a sua volta la violenza.