Campane anti-intrusione e cambia anche il gestore 

La Caritas - come aveva fatto a Bressanone - non ha partecipato alla gara Ha vinto MeboCoop: «Le sostituiremo tutte: è finita l’era dei vestiti a terra»


di Sara Martinello


MERANO. L’Azienda dei servizi municipalizzati sta rimuovendo dalle strade di Merano le campane per la raccolta degli abiti usati. Un servizio ormai ingestibile, dicono, vista la tendenza di diverse persone in stato di bisogno a forzare il sistema anti-intrusione dei contenitori della Caritas per rovesciare sui marciapiedi gli indumenti dismessi, alla ricerca di qualche vestito da tenere per sé o da far indossare ai propri familiari. Entro la fine di gennaio le circa 50 campane in città saranno sostituite con quelle di un nuovo gestore, che si avvalgono di un’apertura diversa e più sicura.

Il problema aveva raggiunto proporzioni simili a quelle assunte a Bolzano. La necessità spingeva alcuni ad aprire le campane della Caritas e a tirare fuori mucchi di vestiti debitamente lavati, stirati e piegati da chi invece di indumenti ne ha troppi, buttando tutto a terra per poter cercare meglio qualcosa che rispondesse alle esigenze del momento. Nel tempo alcune campane sono state spostate o rimosse definitivamente, per esempio quella in via IV Novembre. Alla tendenza a lasciare il resto degli indumenti sul marciapiede, in balìa delle condizioni atmosferiche, dello smog e della sporcizia, si è aggiunto poi un nuovo fattore determinante, cioè il recepimento della normativa europea che equipara gli abiti usati ai rifiuti. Così subentra la responsabilità dell’Asm, che per attribuire l’incarico della raccolta può scegliere se indire un bando pubblico (come già successo a Bressanone nel 2015) o se procedere per assegnazione diretta, forma preferita nei comuni più piccoli. «Caritas non ha mai partecipato ad alcuna gara: agiva in base a un accordo diretto sviluppatosi nel corso dei decenni e che non prevedeva l’assegnazione tramite bando», spiega Paolo Valente, direttore della Caritas altoatesina. «Con la nuova modalità di assegnazione dell’incarico, la raccolta diventa anche un’attività di tipo commerciale, di cui è titolare il Comune. Un altro tipo di raccolta degli indumenti è quello svolto in base a una legge provinciale dalle Caritas parrocchiali, ma lì si tratta di una forma atta a reinvestire i proventi in attività sociali, non di commercio. La partecipazione ai bandi indetti dalle municipalizzate implica l’ingresso in un mercato concorrenziale, fatto che, unito alla presenza di un profitto, discosta questa modalità da quelle proprie della Caritas. Inoltre Caritas è una fondazione, quindi non avrebbe proprio la forma giuridica per partecipare alle gare».

Infine c’è da considerare un’onerosità sempre maggiore. Gli indumenti delle campane non vengono distribuiti sul territorio, ma sono venduti a grossisti che a loro volta li inviano ai centri di riutilizzo. A Brema, in Germania, o nella toscana Prato. Negli anni però il ricavato delle vendite si è assottigliato sensibilmente: se cinque anni fa una tonnellata di indumenti fruttava cifre vicine ai 250 euro, oggi la stessa quantità è venduta a 60 euro. E ai ricavi sempre più esigui si associano le spese fisse, come il pagamento della cooperativa sociale Albatros (collaboratrice della Caritas per lo svuotamento delle campane).

Così alla gara di vendita indetta dalle municipalizzate di Merano e di Bressanone Caritas non ha più partecipato, lasciando il campo libero a un nuovo gestore, la cooperativa sociale MeboCoop, che nella cittadina vescovile ha sostituito Caritas già nel 2015, installando le stesse campane in arrivo a Merano quest’inverno. La promessa è che siano più “sicure”, meno facili da forzare. Saranno in numero uguale a quelle già presenti, una cinquantina (per una capacità di 400 tonnellate di abiti), e posizionate negli stessi punti della città. Entro Natale, annuncia l’Asm, se ne vedranno in giro una ventina. Entro fine gennaio il ripristino completo del servizio, mentre nel frattempo i cittadini potranno conferire gli indumenti dismessi al centro di riciclaggio.













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