Case di riposo: mancano almeno 150 posti letto 

Presentate le linee del Piano sociale che individua le esigenze dei meranesi Per i giovani si punta sul cohousing, per le famiglie alla riduzione delle tariffe 


di Giuseppe Rossi


MERANO. L'ultimo annuncio dei politici comunali lo dava pronto per lo scorso mese di giugno, già allora con un anno di ritardo sulla tabella di marcia. In realtà il piano sociale del Comune di Merano, se tutto andrà bene, riceverà il primo battesimo in giunta comunale forse entro la fine dell'anno. L'altra sera nel corso dell'assemblea cittadina convocata alla sala Kimm di Maia Bassa dal Comune di Merano è andato in scena il secondo workshop allargato a politici comunali di maggioranza e opposizione, addetti ai lavori del settore sociale e associazionismo. Tra la settantina di presenti in sala, di cittadini comuni ce n'erano gran pochi. L'istituto di formazione e ricerca Chiron guidata da Karl Gudauner ha presentato lo stato attuale dei lavori per la rielaborazione del piano sociale, suddividendo poi i presenti in quattro gruppi di lavoro che hanno esaminato i punti che Chiron propone di inserire nel piano sociale suddivisi per anziani, giovani, migrazione e famiglia. Quattro anche i punti che Karl Gudauner ha citato come cappello dei lavori della serata. Merano è una città dove si sta bene, ma che deve far fronte all'invecchiamento della popolazione, al calo dei giovani, all'aumento delle persone che vivono da sole che ormai rappresentano il 41,8% della popolazione stabilmente presente in città (non quindi l'immigrazione recente) e all'incremento degli stranieri, che hanno toccato il 16% della popolazione, con ripercussioni nella società e nel mondo della scuola. “Come Chiron – ha detto a microfoni spenti Karl Gudauner – abbiamo l'obiettivo di presentare la prima bozza del piano sociale alla politica entro settembre. Tra correzioni e riflessioni penso che poi il primo passaggio politico dovrà essere programmato per novembre, per poi arrivare all'approvazione degli organi politici entro la fine dell'anno”. Restano tutti i dubbi sulle competenze che la Provincia affida ai Comuni, per Merano sono troppo poche, e sull'ingombrante presenza del Burgraviato che in tema sociale copre molte delle competenze che a Bolzano sono invece strettamente comunali. Resta poi il grande tema dei posti letto nelle case di riposo, sempre troppo pochi perchè i vari enti continuano ad accogliere persone autosufficienti a dispetto dei non autosufficienti, ovviamente più complicati da gestire in termine di assistenza e costi. Andando avanti di questo passo nel 2025 serviranno 520 posti letto contro i 365 oggi disponibili, che il solo Ordine teutonico in via Innerhofer non riuscirà a coprire. Ecco nel dettaglio per ogni settore le proposte sul tavolo.

ANZIANI. Si va dall'ampliamento dell'offerta di posti letto stazionari per over 75 a quella dell'accompagnamento e assistenza abitativa, dall'adattamento del criterio per la misurazione del fabbisogno di posti letto ai posti letto transitori, dall'introduzione della lista unica d'attesa per un posto nelle case di riposo meranesi e al miglioramento del rapporto tra sanità e servizi sociali. Il piano sociale prevede anche la valorizzazione della consulta anziani, l'adattamento degli alloggi comunali per anziani, l'aumento a 12 ore al giorno dell'assistenza domiciliare e al centro diurno, centri diurni e mensa anziani anche nei quartieri. Si prevede poi il rilancio della banca del tempo, reti di vicinato, sistema di orientamento della città adatto agli anziani.

GIOVANI. Il piano sociale punta su cohousing intergenerazionali, su un'indagine sull'uso della città per i giovani, un convegno annuale sui giovani e ristrutturazione del Bersaglio, facilitare l'organizzazione di eventi, spazi per manifestazioni, facilitare la nascita di startup in tre giorni, formazione sul dialogo interculturale.

FAMIGLIA. Le proposte variano dall'incremento dell'assistenza all'infanzia 0-3 anni, riduzione delle spese per le famiglie, rilevazione del fabbisogno pomeridiano per i ragazzi 6-14 anni, riduzioni delle tariffe per famiglie, cambio dell'organizzazione del tempo-lavoro, famiglie in rete,

MIGRANTI E INTEGRAZIONE. Il piano sociale vuole lanciare un premio integrazione comunale sulla falsariga di quello solidarietà, predisporre offerte per giovani con radici plurime, creare iniziative per i genitori per imparare le lingue locali, supporto ai giovani con psicologi ed educatori, dialogo con i sinti e promozione dell'integrazione, la valorizzazione della consulta stranieri, sensibilizzare gli imprenditori affinché assumano richiedenti asilo, realizzare progetti interetnici nei quartieri.













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