Corte dei Conti, assoluzione piena per Vitalini

Merano. La Procura presso la Corte dei Conti di Bolzano aveva quantificato un presunto danno erariale di poco superiore ai 200 mila ieri. Ieri però il collegio giudicante ha accolto in pieno le tesi...


Mario Bertoldi


Merano. La Procura presso la Corte dei Conti di Bolzano aveva quantificato un presunto danno erariale di poco superiore ai 200 mila ieri. Ieri però il collegio giudicante ha accolto in pieno le tesi difensive e ha assolto l’ingegner Claudio Vitalini , citato in giudizio dalla Procura contabile in qualità di direttore dell’Azienda servizi municipalizzati di Merano, società in house interamente partecipata dal Comune. Il risarcimento richiesto a favore delle casse pubbliche era esattamente di 202.334,20 euro oltre ad oneri accessori e spese di giudizio in relazione ad alcuni affidamenti diretti dei servizi di sfalcio del verde e di spazzamento strade a favore di due cooperative, la “Policons” e la “Turandot”. Gli affidamenti diretti contestati furono decisi nel periodo dal 2013 al 2018. In sostanza La Procura contabile contestò la legittimità di procedere all’affidamento diretto dei servizi alle due cooperative in questione sostenendo che tale modus operandi avrebbe determinato un danno alla concorrenza. Sotto il profilo giuridico il danno alla concorrenza rappresenta una lesione del patrimonio pubblico «che consegue al mancato risparmio derivante dall’omesso ricorso alle regole dell’evidenza pubblica». In questo caso l’accusa si basava sul sospetto che il prezzo contrattuale ottenuto nell’ambito dell’affidamento diretto del servizio non corrispondesse al minor prezzo che si sarebbe potuto raggiungere dal confronto di più offerte. In sentenza, però, i giudici ricordano alcuni verdetti in merito che hanno fatto giurisprudenza e ricordano che affinchè il sospetto possa tradursi in elemento di prova è necessario dimostrare che effettivamente nel caso concreto la violazione delle norme sulla scelta del contraente abbia determinato una maggiore spesa di denaro pubblico. Dunque la violazione delle norme di una corretta azione amministrativa nell’assegnazione di alcuni lavori e di alcuni servizi non può essere sufficiente in sè a sostenere la tesi del danno patrimoniale ai danni dell’ente pubblico coinvolto. Perchè si possa parlare di danno erariale ci vuole dunque una prova specifica. L’ingegner Claudio Vitalini è stato dunque assolto. Alcune sue dichiarazioni rese alla Guardia di Finanza (sulla asserita occasionalità degli affidamenti) hanno però indotto i giudici a prevedere la compensazione delle spese tra le parti.













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