Merano. Anche per il Partito Democratico è arrivata la candidatura per la poltrona di primo cittadino. Dal cilindro è uscito il nome della consigliera comunale Lucia Giampieretti.

Come già anticipato all’Alto Adige dall’assessore Diego Zanella, il partito era alla ricerca di una donna, giovane e competente, capace di raccogliere il consenso attorno alla sua persona. «All’incontro del circolo cittadino dell’altra sera – spiega Giampieretti – Diego Zanella ci ha comunicato che non si sarebbe candidato, e con mia meraviglia ha proposto il mio nome». E Giampieretti ha, come dire, accettato con riserva, proprio perché prima di buttarsi nella campagna elettorale dovrà parlarne con la sua socia della farmacia di via Buozzi, a Bolzano.

Laureata a Milano in Farmacia, figlia dell’ex comandante della polizia municipale e nipote dello storico preside alle scuole Negrelli, Giampieretti spiega i motivi della sua esitazione: «Devo ragionarci sopra, almeno fino al prossimo giovedì, perché ho due ragazze e un’attività da mandare avanti, e prima di fare questo passo devo confrontarmi con chi mi sta attorno».

Taciturna, poco attiva a livello mediatico nel corso di questi ultimi anni da consigliera comunale, Giampieretti spiega in questo modo uno stile pacato e riflessivo, non incline all’uscita pubblica: «Sono molto riservata di natura, non mi piace apparire e, avendo fatto parte della maggioranza, ho lasciato parlare Zanella, evitando di uscire tanto per dire qualsiasi cosa», conclude la prima candidata sindaca donna della città alle elezioni del 3 maggio.

Presente come tutte le consigliere e assessore comunali nella commissione consiliare per le pari opportunità, composta da sole donne, Giampieretti prende posizione anche rispetto alle esternazioni del collega Sergio Armanini: «Uscita imbarazzante che rappresenta molto bene la natura del partito della Lega. Non so nemmeno se dobbiamo chiedergli di ritirarsi, perché chi mai lo voterebbe più?». J.M.

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