Diana si laurea al computer: «La tesi discussa online» 

La prima meranese. Con gli incontri all’università sospesi, gli studenti si organizzano da casa Visintin ha chiuso la triennale in Lingue e letterature straniere parlando del reggae in Spagna


Jimmy Milanese


Merano. La prima laureata meranese al tempo del coronavirus è stata Diana Visintin. E, come sappiamo, laurearsi in questo periodo significa discutere la tesi online. Quella ottenuta da Diana Visintin nei giorni scorsi, presso l’università di Verona, è una laurea triennale in Lingue e letterature straniere ed è stata discussa in Zoom, l’applicazione usata per le videoconferenze.

Diana, come è stato discutere la tesi da casa a un computer?

“Vedere il docente dal vivo sarebbe stato meglio, perché parlare con una persona che non vedi, in un momento così importante, è stato strano. All’inizio ero spaventata, un poco agitata, anche perché altre persone hanno avuto problemi di connessione, ma è normale visto che oggi tutti sono connessi in rete”.

Chi c’era collegato con te?

“Il mio relatore e il correlatore, nessun testimone. Devo dire però che a un certo punto mi sono dimenticata di trovarmi a casa mia e allora il dialogo è diventato piacevole”.

E per quanto riguarda la proclamazione, come farete?

“È prevista venerdì 3 aprile, ancora online e sempre con Zoom. Dalle 9 di mattina saremo tutti lì, poi, ogni mezz’ora, circa quindici ragazzi alla volta saranno proclamati e ci comunicheranno il voto di laurea”.

Laureata con una tesi su?

“Il reggae in Spagna, perché grazie alla mia professoressa di liceo un giorno mi appassionai alla lingua spagnola”.

Puoi spiegare meglio come è nata questa passione?

“L’amore per lo spagnolo è partito proprio dalla docente delle superiori, perché dal terzo anno di liceo ci avevano tolto il latino e inserito lo spagnolo. Ho avuto una insegnante messicana, tosta, mi ha saputo prendere e grazie a lei ho iniziato ad amare in modo spropositato questa lingua”.

Sei mai stata in Spagna?

“Ho fatto l’Erasmus a Siviglia, un intero anno accademico, fino a giungo 2019, dando nove esami. E dopo avere finito la tesi triennale, mi sono iscritta alla specialistica, dove ancora studierò lo spagnolo”.

Ok, ma il reggae in Spagna: come mai questa scelta curiosa?

“Volevo fare un lavoro collegato all’esperienza Erasmus, originale. In Spagna la musica è fondamentale e il genere che va è il reggaeton. Mi sembrava banale studiare questo o quel genere, magari alle origini in Giamaica, quindi, ho dirottato su come il reggae è arrivato e si è diffuso in Spagna”.

Quindi, come si è diffuso?

“Tutto parte dalla cantante giamaicana Millie Small, che all’inizio degli anni 60 fece una versione di “My Boy Lollipop”. Millie fu notata e lanciata in Europa da un discografico britannico. Grazie a questa canzone, il reggae fece il giro del mondo, arrivando anche in Spagna”.















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