la conferenza di questa sera 

Dna e trasmissione genetica, ecco cosa prendiamo dai padri

MERANO. Accade spessissimo: l’osservatore si avvicina, dà un’occhiata al bimbo ed esclama “è tutto il papà!" e la stessa espressione potrà essere usata all'occorrenza per la mamma, a seconda di chi è...


di Luca Masiello


MERANO. Accade spessissimo: l’osservatore si avvicina, dà un’occhiata al bimbo ed esclama “è tutto il papà!" e la stessa espressione potrà essere usata all'occorrenza per la mamma, a seconda di chi è presente in quel momento. Ma se le somiglianze riflettono l'atteggiamento di chi guarda, la scienza stabilisce che siamo più simili al papà: di fatto, ereditiamo la stessa quantità di materiale genetico da entrambi i genitori ed è il combinarsi delle differenze tra il materiale ereditato che contribuisce a ciò che siamo e ci rende geneticamente unici. Tuttavia, ci sono indicazioni che le variazioni mutuate dai nostri padri sono quelle che incidono maggiormente su come siamo. Che cosa c’è di vero in tutto ciò? La dottoressa Deborah Mascalzoni psicologa e psicoterapeuta ha invitato due esperti del settore per parlarne questa sera alle 19.30 al Centro psicologico “ZentrumMensch – L’Albero della vita”, in corso Libertà 129.

Dottoressa Dal Cero, siamo tutti delle copie dei nostri padri?

«È quello che cercheremo di capire dalle voci di due esperti, il la bioeticista Deborah Mascalzoni ed il biologo Alessandro De Grandi; lavorano entrambi all’istituto di Biomedicina di Eurac research, dove ci siamo conosciuti ai tempi in cui anch’io ero impiegata nel reparto di medicina genetica. La conferenza prende spunto da uno studio reso pubblico qualche tempo fa, nel quale si ritiene che nella trasmissione dei geni i padri hanno un ruolo più importante».

Ed è così?

«Sono sempre stata convinta che sia l’ambiente e l’educazione a formare un individuo, ma nella mia vita lavorativa mi è capitato di rilevare in alcuni bambini dei comportamenti particolari, atteggiamenti e modi di fare tipici del padre nonostante questi non abbiano mai frequentato il genitore. Lo si può notare – l’ho visto io con mio figlio – quando i maschietti iniziano ad interessarsi in maniera del tutto naturale e spontanea alla meccanica, sentendosi attratti da trattori e macchine».

Dna, trasmissione genetica… non è un argomento complicato da proporre in una conferenza?

«Effettivamente lo è, ma abbiamo organizzato la serata proprio in modo che tutti possano comprendere l’argomento: i due relatori si spiegheranno con parole semplici e comprensibili a tutti, anche ai non addetti ai lavori. Si parlerà di ereditarietà, corredo genetico, ma anche di epigenetica, la scienza che studia come l'espressione dei geni venga influenzata anche dall'ambiente. La dottoressa Mascalzoni, in particolare, tratterà il tema della bioetica».

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