Droga e biciclette rubate nella casa del degrado 

In un edificio abbandonato sorpresi undici stranieri, cinque espulsi dall’Italia Tra la refurtiva sequestrata anche computer, telecamere, borse e portafogli


di Giuseppe Rossi


MERANO. Hanno forzato gli ingressi facendo irruzione scovando, in un edificio abbandonato vicino al parco Maia, undici stranieri tutti in Italia senza fissa dimora, cinque dei quali inottemperanti all’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale. Ispezionando la casa, i carabinieri in un magazzino hanno ritrovato 14 biciclette rubate nelle settimane precedenti a Merano, alcune delle quali anche di ingente valore. Inoltre il cane Nico, l’unità antidroga dei cinofili dell’Arma, ha rintracciato oltre 160 grammi di hashish nascosti in un armadio, oltre a qualche dose di cocaina e un bilancino di precisione con tracce di stupefacenti. Nel corso della perquisizione i militari hanno anche rinvenuto attrezzi da scasso e diverso materiale elettronico di provenienza illecita: computer, telecamere, ma anche borse e portafogli, telefoni cellulari e occhiali. Tutto è stato posto sotto sequestro e in questi giorni verranno avviate le attività per la restituzione degli oggetti ai proprietari.

È questo l’esito di un servizio straordinario di controllo del territorio a Merano. I carabinieri della compagnia del Burgraviato, coadiuvati da unità del 7° Reggimento di Laives e dal cane del Nucleo cinofili di Laives, hanno eseguito negli scorsi giorni una serie di mirati servizi, operando anche perquisizioni su edifici in stato di abbandono. In particolare, con la direzione delle operazioni del comandante della compagnia, il maggiore Aldo Ciurletti, i militari domenica sono penetrati all’interno dell’edificio vicino a parco Maia. I militari hanno forzato gli ingressi per procedere ad una approfondita ispezione, dopo aver notato nei giorni precedenti un anomalo andirivieni soprattutto di soggetti extracomunitari. All’interno dello stabile, in evidente abbandono ed in pessime condizioni igieniche, la situazione trovata è quella sopra descritta.

Detto dei sei occupanti obbligati a lasciare l’Italia, per gli altri sei sono state avviate le procedure connesse al primo rintraccio sul territorio nazionale con accompagnamento alla questura. Tutti sono stati denunciati per invasione della proprietà privata ma anche per furto di energia elettrica. Gli allacciamenti abusivi alla rete, infatti, consentivano loro una illuminazione completa dei locali in uso, insieme al funzionamento di una piccola cucina e di apparati elettrici tra cui televisori. Nel corso delle operazioni uno degli stranieri ha anche opposto resistenza agli operanti, tentando di fuggire, ma è stato prontamente bloccato e ricondotto nei locali, prima di essere accompagnato in caserma insieme a tutti gli altri.

Le posizioni degli undici stranieri sono ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.













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