Era malato: addio al cedro simbolo del parco Elisabetta 

Verde pubblico. Abbattuta la maestosa pianta vicino alla statua di Sissi La Giardineria: «L’albero non era stabile, un pericolo per i passanti»  



Merano. Ha fatto ombra alla statua dell’imperatrice per una vita. Attore non protagonista ma comunque dal grande fascino, il maestoso cedro del Libano del parco Sissi, nelle vicinanze del bar, non c’è più. Condannato dai rilievi dei tecnici che hanno notato, nella zona del taglio al quale la pianta era stata sottoposta diverso tempo fa, presenza di marciume e fessurazioni che ne condizionavano la stabilità. «Nel corso dei regolari controlli ai quali sottoponiamo il patrimonio arboreo pubblico abbiamo purtroppo dovuto prendere anche la decisione di abbattere questo cedro», ha spiegato la direttrice della Giardineria comunale Anni Schwarz. «Quest'albero era ormai praticamente privo di corona, che era stata tagliata diversi anni fa per le sue cattive condizioni di salute. Esaminando la zona del taglio i tecnici della Giardineria hanno potuto constatare inequivocabili segni di malattia: la pianta non era più stabile e rappresentava un potenziale pericolo per gli avventori del bar e per i passanti. Al suo posto verrà messo a dimora un nuovo cedro. In virtù della sua vetustà e della particolarità botanica, dopo il taglio una parte del tronco è stata lasciata a terra accanto alle radici. Tutti gli interessati possono verificare l'età di questo esemplare contando gli anelli del suo tronco, che sono ben visibili».

Controlli.

All’indomani dello schianto del grande pino d’aleppo sulla passeggiata d’inverno lo scorso giugno, la giunta ha stanziato più fondi per intensificare gli ordinari controlli cui viene sottoposto il patrimonio arboreo urbano.

«il patrimonio verde pubblico della città viene controllato regolarmente ogni anno» precisa l’assessora gabriela strohmer. «la giardineria comunale provvede agli interventi di manutenzione e anche ai tagli che si rendono necessari. gli operatori preposti esaminano ogni giorno gli alberi che sorgono lungo i viali e nei parchi meranesi. sono quasi 10 mila le piante censite nel catasto degli alberi. tutti gli alberi abbattuti vengono sostituiti con nuove piante, senza alcuna eccezione. dopo la fresatura dei ceppi è possibile mettere a dimora nuove piante. a queste sostituzioni si aggiungono gli impianti ex novo. crescendo gli alberi sottraggono all'atmosfera anidride carbonica e contribuiscono così a tutelare il clima. nella nostra città il numero degli alberi che vengono piantati ogni anno supera di gran lunga quello delle piante che invece devono essere tagliate».

Il programma.

Dall'inizio dell'anno sono stati abbattuti 104 alberi. Entro il 31 dicembre ne verranno tagliati, per motivi di sicurezza, altri 19. Fra questi fra questi quattro pioppi sul Lungopassirio e un platano in corso Libertà. Nel 2019 il numero degli esemplari tagliati si attesterà a 123. Nel periodo compreso fra il 2016 e il 2018 ne sono stati abbattuti in media 130 all'anno. Entro la fine di quest'anno saranno più di 300 i giovani alberi messi a dimora in città, la metà di questi all'interno dell'areale dell’ippodromo, come previsto dal Piano dei nuovi impianti.

Le ragioni.

«Se dai controlli appare evidente che i sintomi di un albero hanno preso il sopravvento e ne compromettono la stabilità, e se al tempo stesso non è possibile intervenire per sanarlo oppure la complessità dell'intervento è tale per cui i costi sono troppo elevati in relazione alle effettive possibilità di sopravvivenza dell'albero, allora deve essere tagliato». Lo specifica l’esperta Lidia Martellato del team della Giardineria. « Questi provvedimenti sono essenziali e inevitabili se si vuole gestire il verde pubblico in modo serio e lungimirante». Come accade spesso nel caso degli alberi cresciuti in ambiente urbano, gli abbattimenti si rendono necessari a causa di sintomi che si manifestano nella zona della corona. I danni subiti dalle piante nelle loro parti più vicine a terra spesso non sono visibili.















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