Ex Bersaglio, Sportclub a caccia di privati 

Nuova mossa dell’associazione sportiva per superare la fase di stallo sul futuro dell’edificio


di Giuseppe Rossi


MERANO. In tre anni e mezzo è diventato un rudere sempre più difficile da ripristinare, eppure continua a far discutere al punto da mettere in crisi la maggioranza di governo della città. Stiamo parlando dell'ex ristorante Bersaglio, del suo parcheggio che separa l'edificio dalla via Lido e dall'area retrostante per buona parte convertita a parcheggio per camper. Sull'ex Bersaglio si incrociano il futuro dello Sportclub Merano, dell'Aesse Merano e del circolo Est Evest. Vale a dire le due principali polisportive cittadine e una delle associazioni culturali più attive del territorio.

La storia è presto riassunta. La giunta provinciale ancora guidata dal presidente Luis Durnwalder decide di donare allo Sportclub l'ex Bersaglio per realizzarvi la nuova sede. Dopo un'ondata di polemiche con i partner italiani di giunta, si decide che l'edificio passa in proprietà all’Scm, ma quest'ultimo ne deve mettere a disposizione il 30% all'Aesse Merano, la polisportiva italiana. Quando però si passa alla fase concreta nascono, subito, i problemi. Il primo è che lo Sportclub non ha i quattrini per ristrutturare l'edificio. Il secondo è che l'intesa con l'Aesse non è affatto facile. In più a mettere benzina sul fuoco arriva l'allora neoeletto sindaco Paul Rösch che vuole usare l'ex Bersaglio per accasare anche il club Est Ovest, da anni alla ricerca di una nuova sede per uscire dagli spazi inadeguati di vicolo Passiria.

Tre anni dopo si arriva a un incredibile stallo. Lo Sportclub, proprietario dell'immobile presenta al Comune e all'Aesse questa proposta. Per prima cosa l'Scm propone di cedere il affitto i due terzi dell'immobile al Comune, praticamente tutto il piano terra, dove insediare l'Est Ovest con sale e spazi culturali. La giunta Rösch firma il contratto di locazione per 40 anni ma anticipa allo Sportclub tutti i soldi dell'affitto, circa 1,5 milioni, grazie ai quali l'Scm ristruttura l'edificio. Nel piano superiore, il rimanente terzo degli spazi, l’Scm lo vuole dividere con l'Aesse, concedendo a quest'ultima lo spazio in comodato d'uso per 99 anni: l'Aesse però si aspetta di ricevere il 30% della proprietà dell'immobile, non un comodato e quindi dopo un'assemblea dei capisezione rifiuta la proposta. Nel frattempo l’Aesse una nuova sede l'ha provvisoriamente trovata nelle due stanze nel piano superiore del capannone autorimessa della Sasa, in via Foro Boario. A questo punto entrano in gioco gli avvocati Stefan Thurin per lo Sportclub e Lorenzo Salvà per l'Aesse. A parere di Thurin il regalo della Provincia allo Sportclub non può essere spacchettato cedendo un 30% all'Aesse. Per Salvà la cosa è invece fattibile, anche perché qualcuno sostiene che la promessa del presidente Durnwalder (tutta da verificare) era proprio la cessione della proprietà parziale e non il comodato d'uso. A questo punto il presidente dello Sportclub Karl Freund, consigliere comunale Svp, chiede che a decidere sia il sindaco, che però proprietario dell'immobile non lo è, magari estromettendo definitivamente l'Aesse che ha rifiutato il comodato d'uso. In giunta però le maggioranze ballano e non è facile arrivare a un'azione di forza senza spaccare i delicati equilibri esistenti: due assessori Svp sono per andare avanti senza Aesse, i due italiani (Nerio Zaccaria e Diego Zanella) la pensano all'opposto, i tre Verdi pensano soprattutto all'Est ovest. Stanco di attendere l’Est ovest si chiama fuori e punta a cercare una sede alternativa, il sindaco alza le mani e dice che a queste condizioni il milione e mezzo per l'affitto non è più disposto a metterlo sul tavolo. Poi si scatena il tutti contro tutti che coinvolge Andreas Zanier, Obmann Svp, Cristina Kury, capogruppo dei Verdi e Besay Mayer, ex presidente Est Ovest, attuale guida di Jungle ma anche candidato alle comunali 2015 con la Svp. Ciliegina sulla torta ora lo Sportclub ha ripreso le trattative con un investitore privato per cedere la proprietà dell'ex Bersaglio, ristrutturare l'edificio e tenere per se gli uffici così rinnovati. Ma anche qui manca un dettaglio: l'area è inserita nel piano urbanistico come zona per attrezzature collettive, gravata dalla tutela d'insiemi. Senza che il Comune modifichi il Puc difficilmente lo Sportclub potrà trovare chi è disposto a spendere soldi propri per mantenere un'edificio a destinazione collettiva. E intanto qualcuno sta pensando di andare a chiedere all'ex presidente Luis Durnwalder una sua “interpretazione autentica” sul regalo allo Sportclub.













Altre notizie

Attualità