La tragedia

Folgorato sul tetto del treno, Naturno piange Max Schupfer 

Avrebbe compiuto 21 anni a novembre: ha perso la vita dopo aver toccato i cavi dell’alta tensione. Pare stesse saltando da un vagone all’altro nella notte, telecamere e smartphone al vaglio degli inquirenti per fare chiarezza 


Simone Facchini


MERANO. Forse stava saltando da un vagone all’altro, in un momento estremo di parkour, la pratica in voga fra i più giovani di superare ostacoli di genere diverso. Forse per essere immortalato in un video. Altre ipotesi restano al vaglio degli inquirenti. La drammatica certezza è che alla stazione centrale di Merano, nella notte fra sabato e domenica, ha perso la vita Max Schupfer, 21 anni da compiere a novembre, di Naturno. Il paese e la comunità della Bassa Venosta sono sotto shock: Max aveva tanti amici ed era conosciuto per la sua socievolezza.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane sarebbe entrato in contatto con in cavi dell’alta tensione, sfiorati con il capo. Tanto sarebbe bastato per folgorare il ragazzo, il cui corpo è stato trovato a cavallo fra due vagoni. Tante domande rimangono sia sulla dinamica sia sulle circostanze in cui si è consumata la disgrazia. C’è una consistente probabilità che, se si dovesse trattare di una sfida estrema, per esibire coraggio o abilità senza rendersi conto del rischio che si è rivelato fatale, il giovane non si trovasse da solo.

L’ingresso principale della stazione in orario notturno è chiuso, ma ai binari si può accedere in ogni momento e senza dover scavalcare alcuna barriera attraverso il sottopassaggio che collega via IV Novembre a via San Giuseppe. Lungo questo percorso Schupfer, e verosimilmente qualcun altro assieme a lui, ha raggiunto l’appuntamento con il destino.

Alcune candele e un fiore in stazione rimandavano alla tragedia che ha spezzato la giovane vita. Erano alla base di un palo, sul binario 4. Un gesto che potrebbe lasciar supporre che qualcuno conosca dettagli sull’accaduto. Chiunque avesse elementi da fornire per contribuire alle indagini, può contattare in riservatezza la Questura.

La polizia ferroviaria ha inoltrato l’informativa completa alla Procura che disporrà gli ulteriori accertamenti. Il corpo senza vita del ventunenne è stato trovato intorno alle 7.30 del mattino domenica sul tetto di un convoglio. Per poterlo recuperare in sicurezza, è stato necessario attivare la procedura di disattivazione sulla linea dell’alta tensione. Pare che il corpo del ragazzo presentasse bruciature sulla testa e vi fossero capelli rimasti attaccati ai cavi elettrici, elementi che farebbero presupporre l’azzardo di un salto dagli effetti letali. Le telecamere in servizio alla stazione potrebbero contribuire a fare chiarezza sull’accaduto. Ma decisivo potrà risultare pure l’esame dello smartphone del giovane. Chi si trovava con lui, se effettivamente dovesse essere verificato che il ragazzo venostano non era da solo, sarebbe fuggito per lo shock o per il timore di conseguenze.

A Naturno lo sgomento è cresciuto con il passare delle ore, a mano a mano che la notizia si diffondeva in paese. L’assessora Astrid Pichler ha ricordato la recentissima partecipazione di Max Schupfer a un’iniziativa del Comune per il quale il ragazzo aveva realizzato una cartolina negli scorsi mesi. Aveva frequentato per qualche periodo anche il centro giovanile. Fra i suoi coetanei, e i tanti amici, era ricordato per il carattere socievole. La Bassa Venosta piange.













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