Funicolare per Scena, interviene anche il Pd

Merano. Nel dibattito sulla funicolare per Scena e per Tirolo interviene anche il Partito Democratico. In una nota, Giuseppe Panusa, candidato alle ultime amministrative, avverte che «solo le...



Merano. Nel dibattito sulla funicolare per Scena e per Tirolo interviene anche il Partito Democratico. In una nota, Giuseppe Panusa, candidato alle ultime amministrative, avverte che «solo le dettagliate analisi di costi (ammontare e a carico di chi) e benefici (quali e a favore di chi) in corso di esecuzione presso la commissione tecnica nominata dalla Provincia consentiranno di formulare un giudizio definitivo sull’opportunità di realizzare la funicolare. Ciononostante qualche esponente politico si lascia andare a vaghe argomentazioni aventi l’obiettivo di far propendere l’opinione pubblica verso la specifica idea abbracciata dal partito che rappresenta».

Panusa esordisce coi costi: «Di costi non si può parlare senza conoscerli. Spero solo che in ogni caso siano ben ripartiti tra pubblico e privato e, nell’ambito di ciascuna di queste categorie, distribuiti proporzionalmente ai benefici che da questi progetti traggono le singole comunità cittadine e le singole categorie di privati. Un’altra considerazione sui costi riguarda l’attenzione che l’amministratore pubblico deve porre, laddove le risorse disponibili sono limitate, affinché progetti di tale tipo non intacchino interventi più urgenti a favore di altre categorie di cittadini, ad esempio il recupero di quartieri periferici della città o la soluzione di problemi più urgenti come la bonifica della falda acquifera di Sinigo».

Per quanto riguarda i benefici del progetto, la cui idea è già stata approvata in linea di massima dal consiglio comunale e inserita nel Masterplan, «a me – così l’esponente del Pd – pare che questi vadano in primis ai cittadini delle tre comunità interessate, che senza dubbio vedrebbero ridotto l’inquinamento dovuto all’intenso traffico automobilistico, soprattutto nei periodi di alta stagione, conseguente agli spostamenti di residenti e turisti tra Tirolo, Scena e Merano. Sicuramente ne trarranno beneficio economico anche gli albergatori di Scena e di Tirolo, perché i loro ospiti sarebbero messi in condizione di spostarsi in pochi minuti nel centro di Merano per usufruire dei servizi e delle opportunità di svago che la città offre. Mi pare tuttavia sterile e privo di visione strategica porre l’attenzione su chi guadagnerebbe di più dalla realizzazione del progetto, se gli albergatori di Tirolo e di Scena o gli esercizi commerciali e le imprese di servizio di Merano: i benefici in termini di sviluppo economico vanno correttamente valutati nel loro insieme e non in funzione della localizzazione di chi se ne gioverebbe di più. Altrettanto prive di fondamento mi sembrano le osservazioni in ordine ai maggiori costi che la presenza più frequente a Merano di chi soggiorna a Tirolo o a Scena causerebbe in termini di aumento di rifiuti prodotti o di maggiori spese per la manutenzione dei giardini: se questo fosse realmente un problema si dovrebbe coerentemente limitare la presenza a Merano di chiunque, non soggiornandovi per una soglia minima di giorni, viene in città solo per una visita o per partecipare a qualche evento».

Infine, rispetto al possibile aumento di consumo del suolo a Scena e a Tirolo, «i timori dovrebbero trovare una risposta, a prescindere dalla presenza della funicolare, nell’ambito delle decisioni di politica urbanistica dei due Comuni e della Provincia, che sul tema è chiamata a vigilare. Diversa considerazione credo meriti, invece, l’idea di congiungere tramite tunnel Tirolo con l’incrocio tra la strada per Sinigo e la val di Nova. A prescindere dai costi sicuramente notevoli, non credo che questa opera abbia una qualche utilità. A meno che gli sponsor di questa idea, che si sostanzia nella realizzazione di una “circonvallazione di Merano”, non abbiano come obiettivo proprio quello di evitare il più possibile che turisti e visitatori dell’Alto Adige sostino a Merano, oppure quello di consentire agli ospiti degli alberghi e dei camping della val di Nova di recarsi più facilmente a Tirolo e in val Passiria. Ma non credo che queste siano ragioni valide perché la comunità si faccia carico dell’investimento necessario».













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