Guide per un giorno al castello Principesco 

Gli studenti del Gandhi. Hanno studiato per sei mesi la storia e l’architettura del maniero Il vicesindaco Rossi: «Hanno dimostrato quanto impegno serva per mantenere la bellezza»


Sara Martinello


Merano. Educare ad amare. Questo lo spirito con cui il Fondo per l’ambiente italiano ha portato avanti con l’istituto Gandhi un progetto di alternanza scuola-lavoro legato al percorso di studi della 3ª liceo classico. Durante le Giornate Fai di primavera, gli studenti hanno fatto da ciceroni agli oltre 530 visitatori del Castello Principesco. Ieri, nella cornice della sala consiliare del municipio, la premiazione dei ragazzi con tanto di attestati per l’ottimo lavoro svolto, un percorso che si è dipanato dalla ricerca storica all’interazione col pubblico.

Conoscere per amare.

«Più conosciamo la nostra città, più ci sentiamo a casa. E più ci impegniamo per mantenerla e migliorarla», così il sindaco Paul Rösch durante la cerimonia di ieri, ringraziando gli alunni del Gandhi per il loro contributo sia alle Giornate Fai, sia alla creazione di un tessuto umano proteso verso la cultura e vitale per il futuro di Merano. A spiegare l’importanza di quest’iniziativa, coordinata dalla professoressa Laura Speranza e da Alessandro Zamai del Fai, il vicesindaco Andrea Rossi: «Un urbanista mi ha raccontato un aneddoto – ha ricordato di fronte agli studenti, al preside Riccardo Aliprandini e ai volontari Fai –. A Palermo, attraversando la Vucciria, vedeva ogni giorno un bambino giocare a pallone in un vicolo dove quell’umanità ricchissima del mercato buttava i rifiuti. Quando l’urbanista gli chiese perché giocasse proprio lì, il bambino gli rispose: “Questo è il mio posto, dove dovrei andare per giocare?”. Dovremmo fare in modo che ognuno possa giocare senza rifiuti intorno, tutelare la bellezza che ci circonda e recuperare i posti dove quella bellezza manca. Voi, ragazzi, avete provato e dimostrato quanto impegno serva per mantenerla».

Gli “apprendisti ciceroni”.

Affiancati dalle guide dell’Azienda di soggiorno Gertrud Dangl e Claudia Gilli, dal giornalista Patrick Rina e dalla volontaria Fai Sonia Rappo, gli “apprendisti ciceroni” hanno affrontato per sei mesi lezioni in classe e simulazioni, fino alle guide del 23 marzo. «Ho iniziato facendo ricerche sui materiali forniti da Patrick Rina e da Alessandro Zamai – racconta Stella Di Paola –. La storia mi piace molto, ma ho trovato ancora più interessante poter approfondire quella del territorio, per esempio la cessione del Tirolo. E quando dimentichi l’“ansia da palcoscenico” ti resta un’esperienza di valore». Il progetto rientrava nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, che il preside Aliprandini tiene a mantenere nel campo di studi dei diversi corsi offerti dall’istituto Gandhi. Un carico di lavoro aggiuntivo rispetto alle normali attività scolastiche che inizialmente ha intimorito gli alunni della 3ª: «Pensavo che ne saremmo stati stressati, considerando anche i compiti in classe e le interrogazioni – ricorda Mascia Sommadossi –. Ma col tempo mi sono appassionata al progetto, ho scoperto la storia della Stanza delle damigelle, dove poi è stata ospitata una collezione di strumenti musicali. Passata la tensione della prima volta di fronte al pubblico mi sono divertita molto. Lavorare con le persone mi piace». Un animo pedagogico che nelle guide al Castello Principesco ha trovato nuova linfa. La possibilità di un’interazione col pubblico ha affascinato anche Giulia Mairajane: «Pian piano, studiando, ho scoperto cose di Merano che prima non conoscevo. Certamente Passe-partout (le visite gratuite che tra oggi e domani coinvolgeranno diversi luoghi nascosti della città, ndr) è un’ottima iniziativa. Progetti come quello fatto col Fai danno una formazione». «Il coinvolgimento è salito a mano a mano che la data si avvicinava – così Elia Gittardi racconta la sua esperienza –. Insieme a Beatrice Sierotowicz ho fatto un vero lavoro di ricerca, fino a presentare ai visitatori l’ultimo piano del castello, con la sala dei matrimoni e quella dei giochi, una cartina del 1600 e i pannelli sul Codice Brandis portati da Tangram. Un ottimo modo per sviluppare i miei interessi nella storia e nell’archivistica».

Gli studenti premiati sono Marzia Bertolini, Stella Di Paola, Gjuliana Durici, Elia Gittardi, Elisa Gruber, Alessandro Hüber, Giulia Mairajane, Davide Merlini, Gabriel Murani, Marika Paduano, Alessia Pia Scarcella, Beatrice Sierotowicz, Mascia Sommadossi, Elisabetta Susto, Francesca Susto e Davide Valente.













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