I cittadini si coalizzano contro i vandalismi 

Le iniziative. Comune e Asm danno il sostegno a due gruppi nati dal basso per curare la città L’architetto Flavio Schimenti esporta da Bolzano il progetto per ripulire muri e monumenti


Sara Martinello


Merano. Due gruppi nati dal basso per ripulire – ognuno a modo duo – il paesaggio urbano trovano ora l’appoggio dell’amministrazione comunale, che per sostenerli mette a disposizione le proprie competenze e fa rete insieme all’Azienda dei servizi municipalizzati (Asm) e a Cantiere e Giardineria comunali. Il primo è prettamente meranese, nato su iniziativa di Melanie Plattner e volto a raccogliere i rifiuti abbandonati qua e là nel corso di passeggiate tra comuni cittadini. Il secondo invece è un progetto importato dal capoluogo, dove già da tre anni il bolzanino Flavio Schimenti gira per la città cancellando, per quanto possibile, i graffiti lasciati dai giovanissimi su muri e monumenti.

La partecipazione.

«È bello vedere come l’idea di bene comune muova i cittadini a partecipare alla vita della città – commenta il vicesindaco Andrea Rossi –. Queste iniziative mostrano che c’è chi non si ferma al lamento o alla condanna, attivandosi invece in prima persona e cercando insieme all’amministrazione comunale un modo per la cura del paesaggio urbano e delle relazioni all’interno della comunità». Il sindaco Paul Rösch segnala che le scuole si impegnano a dare a scolari e studenti una formazione ecologica. E pure la consulta giovani farà un flashmob per la sensibilizzazione sul corretto smaltimento dei rifiuti. Dal canto suo, l’ideatrice del gruppo di raccolta delle immondizie sparse sui sentieri e sulle passeggiate cittadini Melanie Plattner spiega come il progetto abbia presto trovato l’adesione di diverse persone: «Ero stanca di questo mancato rispetto della natura e del paesaggio. Così ho provato a raccogliere i miei concittadini attorno all’idea di attivarci noi, in prima persona. È stata una reazione a catena: dopo le innumerevoli foto dei più diversi angoli di Merano c’è stata un’attivazione spontanea, così siamo arrivati a organizzare la prima data di raccolta dei rifiuti. Il 3 settembre, alle 17.30, ci troveremo al laghetto Passer Fritz per il primo appuntamento». Ma, vista anche la partecipazione dei più giovani, non sarebbe l’ora di cominciare a ragionare sulla produzione di beni e di imballaggi, sul costo ambientale e umano della moda, sul trasporto di prodotti ordinati su internet? «Sicuramente la produzione dei rifiuti è un tema vasto – risponde il vicesindaco – e un discorso più ampio va fatto. Per esempio sugli aspetti legati all’alimentazione, dal confezionamento al trasporto, e qui entra in gioco la crescente attenzione al chilometro zero e al commercio locale».

Disagio giovanile.

Il secondo gruppo spontaneo a trovare il sostegno di Comune e Asm è quello fondato da Flavio Schimenti, che in forza delle proprie competenze in architettura e in restauro e della passata collaborazione con la Sovrintendenza ai beni culturali della Provincia coordina alcuni volontari nella pulizia di palazzi e monumenti. L’ispirazione gli è venuta da Retake, il movimento nazionale impegnato nella lotta al degrado urbano. Il lavoro sta nell’eliminare graffiti ritenuti “brutti” o per lo meno poco pertinenti rispetto al contesto. Per esempio le scritte sulla Wandelhalle comparse pochi mesi fa ad opera di un ragazzino ignaro che le telecamere di sorveglianza lo stessero riprendendo. Ed è proprio la Wandelhalle il monumento sul quale a metà settembre si concentreranno gli sforzi di Schimenti. «Per ripulire i portici di Bolzano eravamo in 200, poi facciamo informazione nelle scuole e incoraggiamo i ragazzi a rendere le città più colorate, sì, ma seguendo criteri artistici e cercando nei graffiti un modo per riqualificare un’area, non per deturparla. Per quanto riguarda i materiali, usiamo solo detergenti biologici, come prescritto dalla Seab». Schimenti parla di una sensibilità verso il bello che nel tempo è venuta sempre meno. Eppure sull’opera di vicolo Passiria, realizzata nel 2006 dagli artisti Blu ed Erica il Cane, nessuno ha mai disegnato una virgola. «Segno che il bene attira il bene, che il bello è contagioso», spiega il vicesindaco Rossi. E che forse anche chi subisce il rifiuto della società e si sfoga con un dispetto murale sa riconoscere la bellezza della città in movimento.













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