Animali

Il canile lancia l'ultimo appello: «Serve subito una nuova sede»

Animali oggi ospitati in Val d’Ultimo. «Il nostro lavoro di volontariato è di interesse pubblico, ma dopo cinque estenuanti anni di infruttuosa ricerca di un posto permanente, stiamo raggiungendo i nostri limiti»


Enzo Danieli


MERANO. C'è bisogno, al più presto, di una sede definitiva per un rifugio per animali, cani in particolare, perché l'attuale a Santa Valburga in val d'Ultimo non è più sufficiente. Lo ha ribadito l'associazione di volontariato "Canile di Naturno" in una conferenza stampa ieri mattina.

Volontariato con interessepubblico

«Il nostro lavoro di volontariato è di interesse pubblico, ma dopo cinque estenuanti anni di infruttuosa ricerca di un posto permanente, stiamo raggiungendo i nostri limiti», ha detto la presidente dell'associazione Silvia Piaia.

Cinque anni fa, l'associazione fu costretta a rinunciare al rifugio storico di Naturno dopo la disdetta del contratto di affitto da parte della proprietaria, nonché ex vicepresidente dell'associazione. Fino ad oggi è rimasta infruttuosa la ricerca di una nuova sede per un rifugio per animali nella parte occidentale della Provincia». «Dal punto di vista logistico - prosegue la presidente -, un rifugio in Val d'Ultimo a Santa Valburga sul Monte Larice, che dovrebbe servire l'intera metà occidentale della Provincia è troppo scomoda».

Gli scenari

I cani randagi potrebbero diventare un problema. I rifugi per animali svolgono un compito importante, accogliendo e curando animali che altrimenti sarebbero randagi. «Non si tratta solo del benessere degli animali o degli interessi di alcuni amanti degli stessi, ma anche di questioni di igiene e sicurezza pubblica"», ha detto la presidente Piaia. «Soprattutto, il numero crescente di adozioni gestite da parte di privati in collaborazione con associazioni spesso poco serie, rischia di sfuggire sempre più di mano e, a lungo andare, di creare scenari come quelli che conosciamo nell'Italia centrale e meridionale». Perché in caso di problemi, i nuovi proprietari vengono solitamente lasciati soli. «Non solo abbiamo raggiunto i nostri limiti a causa della capacità ridotta, allo stesso tempo anche il rifugio sanitario provinciale Sill è saturo. Con 22 box standard, che idealmente potrebbero ospitare fino a 40 cani, hanno raggiunto la loro massima capacità ospitando 24 animali difficili da gestire», ha aggiunto Silvia Piaia, che così ha proseguito: «In Val d'Ultimo, ad esempio, abbiamo una capacità massima di 10 cani a fronte di 8 box standard, che utilizziamo appieno. Tuttavia, soprattutto grazie alla buona collaborazione tra la nostra associazione, l'Odv Ugda, la Tierschutzverein Vinschgau ed il RespekTiere, e non per ultimo grazie all'ottima comunicazione con il rifugio sanitario provinciale, nel periodo compreso tra gennaio 2022 ed il giugno attuale, siamo riusciti a sistemare un totale di 42 cani difficilmente adottabili, che altrimenti avrebbero dovuto essere presi in carico dal rifugio sanitario provinciale. Questi numeri dimostrano da soli che qualcosa deve essere fatto».

La necessità

Il rifugio per animali è necessario, ma ostacolato. «Siamo in stretto contatto con il servizio veterinario, con i responsabili della sanità e anche con i politici provinciali» ha detto ancora la presidente Piaia. Che poi ha aggiunto: «Da quando ci siamo trasferiti in Val d'Ultimo, abbiamo più che dimostrato la nostra affidabilità. Lavoriamo a stretto contatto con le varie associazioni animaliste e le autorità del posto e nonostante la capacità limitata, siamo stati in grado di essere di sostegno ancora più di ciò che fece la vecchia gestione a Naturno. Purtroppo, però, al momento con il nostro lavoro di volontariato a stento riusciamo a colmare le lacune del sistema pubblico. Allo stesso tempo, questo impegno non è sostenuto dalla politica locale, ma a volte addirittura ostacolato».

Le location

Negli ultimi anni, l'associazione avrebbe trovato tre terreni adatti, uno nel Meranese in Val di Nova, per un nuovo rifugio per animali nella parte occidentale dell'Alto Adige. Il fatto che non ci sia ancora una nuova sede sarebbe dovuto alla resistenza politica dei rispettivi Comuni. «La nostra associazione - ha aggiunto la presidente - non ha bisogno di sovvenzioni esorbitanti, ma solo di un terreno adatto per poter continuare il nostro lavoro volontario a beneficio della comunità e degli animali. Investiamo molto tempo, denaro, energia e nervi nel nostro progetto perché siamo convinti che sia importante e necessario. E siamo sempre pronti al dialogo per cercare insieme delle soluzioni». Però intanto il limite è stato raggiunto. Non si può andare avanti così. «Se non cambia nulla a breve, non saremo più in grado di assumerci i compiti che spettano alla politica provinciale. Ci dedicheremo quindi a nuovi progetti che contribuiscano concretamente al benessere degli animali», ha concluso Silvia Piaia.













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