Il rombo dei motori torna dopo 3 anni 

Il motoraduno con un nuovo sodalizio. Un centinaio di centauri ha letteralmente invaso il piazzale Prader, sicurezza in primo piano Troppi 499 incidenti e 11 morti su due ruote in un anno. «I guardrail in provincia? Sono vere e proprie ghigliottine», commenta Alberto Beraldin


Jimmy Milanese


Merano. «Dopo tre anni, abbiamo riportato la benedizione delle moto a Merano. È stata colmata un’assenza, grazie alla passione di tre amici che ce l'hanno messa tutta per riproporre questo evento molto sentito dai motociclisti». Con queste parole, e non poca commozione negli occhi, Enrico Marton, presidente della neonata associazione Moto Merano saluta il centinaio di centauri che ha letteralmente invaso il «Prader» per il ritorno a Merano della benedizione delle due ruote. Assieme a lui, Matteo Mangiacasale e Massimo Vaccarin, promotori della manifestazione, assieme ad un'altra decina di soci che ieri sono cresciuti proprio grazie alla raccolta delle adesioni in occasione della benedizione. Una funzione officiata da padre Paul che sul palco ha voluto anche una donna, come nella perfetta tradizione di “donne e motori”, ha spiegato, suggerendo ai centauri di «dare un bacio alla propria compagna, prima di mettersi in sella alla moto, e guidare, sempre, con prudenza». È proprio così, infatti, perché con la primavera ricomincia la stagione motociclistica. Ma il fascino del motociclismo e il divertimento di guidare una moto sono anche accompagnati da un maggior rischio di incidenti o lesioni per il conducente ed il passeggero. I motociclisti sono più vulnerabili sotto molti aspetti in quanto il corpo molto spesso non è protetto dalla carrozzeria, non tutti indossano l'airbag e non esistono cinture di sicurezza. Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica, nell'anno 2017 in Alto Adige sono rimasti feriti 499 motociclisti in incidenti stradali, mentre 11 motociclisti sono morti. Un monito per gli amanti delle due ruote che però, a loro volta, spiegano come molto spesso siano gli automobilisti a causare loro problemi, quando non le strade, male asfaltate, oppure i guardrail, veri e propri coltelli, in caso di cadute.

Lo spiega Alberto Beraldin, uno dei tanti motociclisti presenti alla benedizione al quale abbiamo rivolto la domanda:«chiedi a me, ma posso garantirti che tutte le persone qui presenti risponderebbero allo stesso modo. Esiste un problema sicurezza, i guardrail sono delle e vere e proprie ghigliottine – spiega Beraldin - quando non arrivano fino al manto stradale, mentre gli autisti spesso non ci vedono, anche se ti addobbi come un albero di Natale». Certo, il problema è anche nel comportamento dei centauri, soprattutto se il mezzo non ha le gomme a posto, luci funzionanti e chi sale in sella non è prudente, raccontano un poco tutti i motociclisti, molti dei quali non vogliono nemmeno ricordare amici scomparsi proprio per imprudenze alla guida. E le strade preferite dei centauri? «Sicuramente i passi dolomitici – spiega Patrick Gruber – come il passo Sella, ma anche la val Gardena, insomma, andare in montagna, perché le strade normali – conclude Gruber - molto spesso non sono asfaltate per come dovrebbero essere».

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