«In città manca un’aula studio» 

Parte una raccolta firme : «Alla biblioteca civica non c’è spazio per trovarsi e lavorare in gruppo»


di Sara Martinello


MERANO. Tanti studenti e nessuno spazio comune dove studiare, fatta eccezione per la biblioteca civica: così la consulta giovani del Comune di Merano si attiva per alleviare il disagio degli studenti, appellandosi direttamente alla cittadinanza con una raccolta firme.

Questo in sintesi il progetto di una consulta che finora sembrava faticare a partire, nella generale indifferenza. Ma stavolta pare che farà sul serio, forte anche del nuovo logo in arrivo a settembre. Il problema della biblioteca civica è la capienza limitata, a cui si aggiungono gli orari restrittivi e l’inadeguatezza dello spazio allo studio di gruppo. Fattori che costringono gli studenti a restare a casa, con tutte le distrazioni del caso. Senza contare che per chi non disponga di un ambiente casalingo sano spesso lo studio diventa un calvario, mentre il rendimento scolastico si abbassa e la voglia di proseguire nella carriera si indebolisce sempre di più. Dopo aver captato innumerevoli segnalazioni dai coetanei, i membri della consulta, riuniti in un gruppo di lavoro coordinato da Miruna Andrei, hanno quindi elaborato un piano in sinergia col vicesindaco Andrea Rossi, assessore alla cultura, all’istruzione e ai giovani.

«Abbiamo individuato gli spazi più adatti allo scopo», ha spiegato il gruppo di lavoro durante una conferenza stampa tenuta di recente nel cortile del municipio. «Si tratta dell’Accademia di studi italo-tedeschi in via Innerhofer, dell’ex Upad di via Carducci e del Coworking della Memoria di via Ugo Foscolo. Per ognuno di questi redigeremo una valutazione economica da presentare alla giunta comunale, ma prima, per avere più forza e per sensibilizzare la cittadinanza, raccoglieremo le firme degli studenti, delle loro famiglie, dei docenti e di tutti coloro che si sentono vicini alle richieste dei più giovani. La raccolta firme, sia in forma cartacea sia online su Change.org, andrà avanti fino a settembre, quando ci sarà l’incontro con la giunta: l’obiettivo è di avviare una sperimentazione entro la scadenza del mandato della consulta, cioè entro dicembre». Le caratteristiche dell’aula studio saranno orari flessibili con aperture anche nei finesettimana, una parte dedicata allo studio individuale e una a quello di gruppo, connessione wi-fi, aria condizionata, riscaldamento. «L’accesso sarà riservato agli studenti delle scuole meranesi e ai circa 500 che frequentano le università vicine, da Innsbruck a Trento – proseguono i membri del gruppo di lavoro –. Sarà necessario un contributo volontario da parte degli stessi studenti per aiutare nella gestione, e cerchiamo anche un’associazione che voglia sostenenerci. Intanto partiamo dal piccolo, poi, in base all’affluenza e alla partecipazione, avremo gli elementi per migliorare l’iniziativa. Il vantaggio sarà anche per i frequentatori della biblioteca civica, che potranno godere di maggiore spazio e di un minore disturbo». Oltre al controllo sociale di uno spazio pubblico in cui lasciar perdere il cellulare e concentrarsi sui libri, si aprirà la possibilità di creare aggregazione attorno a un tavolo di persone che si scambieranno idee e competenze, e non più solo attorno ai tavolini dei locali.

La retorica del merito non tiene conto che la frattura tra “bravi” e “meno bravi” può essere sintomo di un disagio domestico o familiare, sanabile almeno con la parificazione delle condizioni di studio. E cominciare da un’aula in cui tutti possano concentrarsi e darsi una mano, assumendosi anche responsabilità per quanto riguarda la gestione di uno spazio, è un primo passo.













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