La Biblioteca «soffoca»: spunta l’ipotesi ex Lewit 

Da un decennio gli spazi della “civica” in via delle Corse sono troppo angusti  Adocchiato il palazzo di via Galilei che oggi ospita la scuola professionale Arendt


di Simone Facchini


MERANO. La nuova sede della Biblioteca civica al posto dell’ex scuola Lewit, oggi occupata dalla succursale delle professionali Hannah Arendt. In via Galilei, in posizione strategica alle spalle del palazzo municipale e di fianco a castello Principesco. Non è una suggestione. Ed è pure qualcosa di più di un’ipotesi, tanto che qualche discorso con la Provincia, proprietaria dell’immobile, è già stato fatto. Per percorrere questa strada bisognerà dunque bussare a Bolzano. Aprendo così un’altra partita nelle trattative immobiliari sull’asse MeBo, dove fra le altre già si giocano quella dell’area delle caserme dismesse, di parte dell’ippodromo e dell’ex ospedale Böhler, giusto per citarne alcune tra le più significative. Per mettere le mani sulla ex Lewit si dovrebbe presumibilmente agganciare l’operazione a un valzer di permute, considerato che si tratta di un edificio di grandi dimensioni e di valore storico e architettonico non indifferente. E quindi sono in ballo cifre notevoli per le casse municipali.

Ma questi sono ragionamenti in carta libera. Eppure nelle stanza dei bottoni ci si sta pensando. La Lewit è stata inglobata negli anni scorsi dal Kafka e trasferita in via delle Corse. Caso vuole che proprio ad alcune aule di quell’istituto (ragionerie tedesche), lasciate libere dal liceo Beda Weber, aveva guardato l’adiacente Biblioteca per ottenere spazio vitale. Ma la crescita di studenti del Kafka, dovuta anche all’accorpamento della stessa Lewit, aveva mandato in fumo i piani della Biblioteca che ormai da almeno un decennio rivendica metri quadrati.

In via Galilei nel frattempo è arrivata la “filiale” meranese delle professionali per il sociale Arendt. Tuttavia pare che il palazzo sia sfruttato al di sotto delle sue possibilità.

È su questo balletto di trasferimenti scolastici, tutti di istituti in lingua tedesca, che troverebbe terreno fertile l’ipotesi della Biblioteca civica di fianco al castello Principesco. Sarebbe una boccata d’ossigeno per un’istituzione che attualmente soffoca, come ribadito solo un mese fa dai suoi direttori Sonja Pircher e Umberto Massarini. «Nel medio termine – avevano spiegato - facciamo quel che possiamo per gli utenti, nel lungo siamo a rischio sopravvivenza, se non si troveranno spazi più ampi». In via delle Corse si sono impegnati per allestire più tavoli, più prese elettriche, più sedute. Per dare più comfort e servizi a lettori e studenti. Ma lo spazio non si inventa.

Sull’ipotesi di fare pressing per ottenere il palazzo della ex Lewit in via Galilei, ammesso che il Comune se ne convinca del tutto, si potranno avere idee più chiare quando la situazione in Provincia si sarà stabilizzata.

Allora si riaprirà il tavolo delle trattative fra Kompatscher e Rösch, dove tante partite sono ancora da giocare.













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