La città sta invecchiando  sempre più rapidamente 

Il rapporto. Nel 2030 gli over 65 in città saliranno a 12 mila (+23%), invariato il numero di under 14 Anziani, giovani, famiglie, immigrazione: le proiezioni contenute nella bozza del piano sociale  


Giuseppe Rossi


Merano. Il piano sociale 2019-2021 del Comune di Merano sarebbe dovuto essere approvato in consiglio comunale lo scorso 20 marzo. In realtà ancora oggi non ha neppure sfiorato la giunta comunale per la sua approvazione definitiva. Cosa è successo nel lasso di tempo da marzo a oggi di talmente importante da bloccare l'intero iter di approvazione? Difficile ipotizzarlo. Fatto sta che nel mese di gennaio la responsabile dell'ufficio assistenza del Comune aveva inviato a tutti i partecipanti alla commissione di lavoro per la stesura del documento una scaletta ben precisa. Il 4 febbraio il piano avrebbe dovuto essere discusso nella consulta anziani, il 12 febbraio in giunta comunale, quindi il 12 marzo nella commissione consiliare competente e infine portato all'attenzione del consiglio comunale il 20 marzo. Tutte date che sono saltate e che rischiano ora di vedere l'assessore al sociale Stefan Frötscher e l'intera coalizione che sostiene il sindaco Paul Rösch arrivare alla conclusione del quinquennio senza il documento approvato e quindi in vigore.

Il documento.

Eppure una bozza, più o meno definitiva del piano sociale 2019-2021, esiste nella versione consegnata da Chiron, il consulente esterno che il Comune aveva incaricato ormai due anni fa di predisporre un piano condiviso dalle varie parti sociali. Un documento da 126 pagine contenente gli “interventi per i settori chiave delle politiche per gli anziani, per le famiglie e giovani, nonché per il settore migrazione-integrazione-convivenza”, questo il nome attribuito al fascicolo. Le proposte che emergono, complice anche le ridotte competenze comunali nel settore sociale, limitate dalla Provincia e dal Burgraviato difficilmente contrasteranno dei trend significativi che lo stesso documento, nelle sue prima pagine mette in evidenza. A partire dal fatto che un quarto dei bambini tra 0 e cinque anni residenti a Merano sono stranieri, dal fatto che in vent'anni la percentuale di over 65 è passata dal 18,6 al 22,7% o dal fatto che a Merano per ogni giovane con meno di 15 anni vivano 1,5 anziani, un valore questo di ben 30 punti percentuali superiore alla media provinciale. Il rapporto tra popolazione in età lavorativa e quella invece economicamente dipendente è pari al 60% e valori superiori al 50% indicano un disequilibrio tra generazioni. Nel 2030 questa percentuale arriverà fino al 66%.

La dimensione media dei nuclei familiari a Merano è di 2,1 persone e il 42% delle famiglie è composta da una sola persona. Nell'ultimo decennio per tre nuovi matrimoni si registrano due separazioni o divorzi. L'aumento dei nuclei familiari comporta un crescente fabbisogno abitativo con alloggi a prezzi sostenibili che resta una grande sfida. L'Ipes a Merano dispone di 1.470 alloggi, ma il programma edilizio dell'ente prevede fino al 2022 la costruzione di appena 30 alloggi. Tra il 2016 e il 2017 sono stati assegnati 81 alloggi contro 217 domande con oltre 25 punti.

A Merano, secondo il piano sociale, le famiglie spendono quasi il triplo per acqua, fognature, depurazione e smaltimento rispetto alla media dei comuni altoatesini. Degli oltre 15 mila lavoratori dipendenti sul territorio comunale solo il 54% è residente in città e l'81% ha la cittadinanza italiana (nel 2000 era il 93%). In città vivono 8.600 persone tra i 60 e i 79 anni, altre 2.800 con 80 anni e oltre, quasi 8000 ragazzi tra 0 e 19 anni e oltre 21 mila persone con età compresa tra 20 e 59 anni.

Proiezioni.

Ancora più interessante lo sviluppo della popolazione fino al 2030: i ragazzi da 0 a 14 anni rimarranno quelli di oggi (5.800 unità), mentre gli over 65 cresceranno fino a 12 mila persone con un aumento rispetto a oggi del 23%. Gli stranieri del Burgraviato aumenteranno dai 15 mila del prossimo anno fino ai 21.500 del 2030. Nel 2015 su 100 giovani si registravano 150 over 65, entro il 2030 questo rapporto raddoppierà. Sempre nel 2030 su 100 giovani in età formativa vi saranno 170 persone prossime al pensionamento; nel 2015 questo indice era pari a 112. Secondo la Provincia nel 2026 per far fronte all'invecchiamento della popolazione, serviranno 160 nuovi posti letto in residenze per anziani, dato questo molto prudente. I 150 posti letto in costruzione in via Innerhofer non basteranno, se si considera che appena possibile tutti i meranesi ospiti delle case di riposo di Tesimo e Foiana chiederanno di tornare a vivere in città. Le liste d'attesa indicano 472 domande in attesa di accoglimento (di cui 308 residenti a Merano). Tutti dati questi che le misure proposte dal piano sociale difficilmente riusciranno ad arginare.

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