«La falda di Sinigo non minaccia soltanto la piazza»

Merano. Con una lettera indirizzata al quotidiano e all’amministrazione, il comitato di quartiere di Sinigo chiarisce la propria posizione in merito alle vicende relative alla falda freatica.«Pur...



Merano. Con una lettera indirizzata al quotidiano e all’amministrazione, il comitato di quartiere di Sinigo chiarisce la propria posizione in merito alle vicende relative alla falda freatica.

«Pur riconoscendo a questa giunta l’impegno nell’essersi spesa per fare chiarezza su una situazione colpevolmente ignorata dalle amministrazioni precedenti, vogliamo ricordare che il piano di recupero di piazza Vittoria non è prioritario rispetto alla gravità del dissesto idrogeologico indotto in tutto il territorio, non solo nel Borgo, dopo anni di imperizia e antropizzazione che hanno portato alla dismissione dell’unico sistema di salvaguardia del territorio dal rischio inondazioni e alluvioni, e cioè l’imponente opera di bonifica idraulica realizzata negli anni ‘20 del secolo scorso – scrive Paola Zampieri in qualità di presidente del comitato –. Forse il Comune non ha ancora ben chiara la portata delle potenziali conseguenze su un territorio a cui è stato sottratto il sistema idraulico di difesa».

La questione si sposta sulla dismissione delle pompe idrovore che nel passato garantivano il controllo della falda e mai ripristinate. «La loro dismissione è stata giustificata dal fatto che per vent’anni non è successo nulla, ma ignorando completamente diverse analisi di rischio, in una zona mappata dalla Carta provinciale delle zone di pericolo, secondo la quale i rischi di questi interventi scellerati potrebbero materializzarsi anche dopo decine di anni, magari in conseguenza di un’alluvione che potrebbe essere devastante per Sinigo». Quindi, sostiene Zampieri, visto che le previsioni in termini di eventi climatici devastanti sono tutt’altro che incoraggianti, è lecito aspettarsi che Sinigo possa essere impreparata a tale evenienza. Di qui l’invito alla giunta e alla pubblica amministrazione in generale di considerare il territorio di Sinigo nella sua interezza, intervenendo in modo adeguato alla gravità della situazione.

Infine, Zampieri chiede anche un intervento della magistratura: «La dichiarazione recente da parte del sindaco che negli archivi comunali sono irreperibili le carte originali dell’opera di bonifica e non esistono documenti di autorizzazione per l’intubamento o per l’eliminazione di canali di drenaggio primari o secondari (“gialli” risalenti agli anni Novanta, ndr) dovrebbe spostare l’attenzione anche su eventuali responsabilità che andrebbero valutate nelle sedi opportune». J.M.













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