La guerra dei parcheggi davanti alla chiesa 

Santa Maria Assunta. Multe e rimozioni per il divieto “h24”: protestano fedeli e residenti La superficie è comunale, la parrocchia lamentava l’intasamento di auto degli studenti  


Jimmy Milanese


Merano. All’improvviso, è spuntato un divieto di parcheggio h24. È accaduto, circa un mese fa, nell’areale antistante alla chiesa di Santa Maria Assunta, da sempre parcheggio aperto al pubblico e utilizzato tanto da chi si recava alle funzioni religiose quanto da residenti della zona, come anche dagli studenti fuori sede frequentanti la scuola professionale Savoy e l’ alberghiera Kaiserhof. Un divieto apposto recentemente dal Comune, dopo la richiesta della parrocchia stessa che lamentava un utilizzo indiscriminato del parcheggio. Che tuttavia è terreno comunale: non appartiene e non è dato in concessione alla parrocchia. Parcheggio che sì viene utilizzato dai fedeli che si recano alle funzioni, ma anche da altri abitanti, come detto, in una zona dove i posti auto liberi sono praticamente assenti. E la decisione improvvisa ha dato parecchio da fare alla polizia locale in quanto, posto il divieto, dalla parrocchia sono fioccate le chiamate ai vigili che, segnaletica alla mano, loro malgrado hanno dovuto rimuovere decine di macchine di ignari automobilisti che per anni, se non più, hanno sempre posteggiato l’auto davanti alla chiesa.

Gli avvisi sul parabrezza.

Alcuni di queste auto rimosse, paradossalmente, erano vetture di fedeli che, come sempre, dopo la messa si sono recati al bar per bere qualcosa in compagnia. Chiesa che già più di una volta si era lamentata pubblicamente perché reclamava l’utilizzo esclusivo del parcheggio per accogliere i fedeli nelle ore delle funzioni. Proprio per questo, in questi giorni sul parabrezza delle autovettura parcheggiate di fronte alla chiesa e ignare della presenza del nuovo divieto, la parrocchia ha posto, con tanto di timbro, un biglietto che indicava come il parcheggio nell’area fosse da intendersi consentito solo nelle ore delle funzioni religiose. Un avviso comprensibile ma del tutto privo di valore, perché non dettato da alcun tipo di diritto della parrocchia sull’areale. Ad ogni modo, la richiesta di interdire il parcheggio h24 ha trovato sponda in Comune, anche dopo una serie di situazioni del tutto fuori controllo, proprio perché molto spesso i ragazzi frequentanti le scuole superiori limitrofe utilizzavano l’areale come autorimessa fino al punto da bloccarne del tutto l’accesso, non di rado ad altri automobilisti che per sventura avessero parcheggiato in quel posto la loro auto. Infatti, lo stratagemma individuato dai ragazzi per parcheggiare più auto possibili era quello di lasciare i loro mezzi addirittura aperti, occupando in sovramisura l’area, ma accordandosi tra di loro su chi sarebbe uscito prima da scuola e, a quel punto, avrebbe potuto spostare l’auto del compagno per uscire con la propria. Un sistema ingegnoso che viaggiava in un gruppo WhatsApp. In certe situazioni si era arrivati a vedere anche trenta autovetture parcheggiate in un luogo che al massimo ne può contenere una quindicina. Da qui, la richiesta di intervento della parrocchia al Comune affinché l’accesso venisse interdetto. Con il divieto di parcheggio che però ora vale per tutti, anche se la parrocchia nei suoi biglietti apposti sulle auto indica come possibile solo durante le funzioni. Un accesso, al parcheggio, dotato di una vecchia sbarra in ferro, particolarmente pesante e troppo complicata per essere aperta e chiusa al transito di ogni singola autovettura. E allora, per rispetto del decoro pubblico, la contestata decisione della amministrazione comunale di porre un cartello con il divieto di sosta 0-24, e per tutti, s’intende.

Paradosso.

La mancata comunicazione alla popolazione, come spiega un agente della polizia municipale, magari con avvisi pubblici e cartelli posti sul tracciato per qualche giorno, atti a spiegare che l’abitudine durata anni e anni ora diventava vietata, ha causato ai legittimi proprietari la rimozione forzata e costosa di decine di mezzi, oltre all’obbligo del pagamento di una sanzione amministrativa. In tutto, uno scherzo che arriva a costare fino a 150 euro. Un divieto che comunque rimane valido per tutta la giornata h24 e che non spiega nulla rispetto alla possibilità di parcheggio nelle ore delle funzioni religiose, come chiedeva la parrocchia. Perché se con quel tipo di segnaletica nessuno e per nessun motivo può parcheggiare di fronte alla chiesa, in punta di legge, pure chi dovesse utilizzare il parcheggio per recarsi alle funzioni religiose è soggetto alla rimozione forzata del veicolo. Che non è proprio l’obiettivo della richiesta da parte della parrocchia di Santa Maria Assunta. Insomma, una questione apparentemente paradossale che merita forse una riflessione da parte della amministrazione comunale.













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