Le case per i militari finiscono in tribunale 

La Provincia le ha realizzate come contropartita per l’area delle Rossi Contestati vizi di costruzione: richiesti all’impresa edile 680 mila euro


di Giuseppe Rossi


MERANO. Nuova grana per la Provincia nel lungo percorso di passaggio di proprietà della caserma Rossi di via Palade, che sarà permutata dal demanio militare in cambio della realizzazione di una lunga lista di alloggi militari costruiti e in costruzione dentro gli areali delle caserme Polonio e Battisti. Nei giorni scorsi il vecchio esecutivo provinciale in carica ha approvato l'atto di citazione a giudizio dell'impresa Adige Bitumi spa che nel 2011 si era aggiudicata per 4,79 milioni di euro l'appalto per la costruzione di alloggi militari all'interno della caserma Polonio. Dopo la consegna degli appartamenti all'amministrazione militare a seguito del collaudo provvisorio del 27 gennaio 2014, sono stati riscontrati difetti e vizi costruttivi nell'opera, confermati un anno fa al termine di un lungo iter dal direttore lavori.

La Provincia in questi anni ha chiesto ripetutamente, almeno così si legge nella delibera approvata dall'esecutivo Kompatscher, il ripristino degli alloggi a regola d'arte ma pare che fino a oggi nulla sia accaduto. Secondo la Provincia sarebbero necessari lavori per 685 mila euro.

Nell'atto di citazione dell'impresa la Provincia chiede di condannare la controparte alla eliminazione dei danni o al risarcimento del danno equivalente.

Gli alloggi militari costruiti dentro la caserma Polonio sono solo una parte della mole di lavori edilizi che la Provincia si è impegnata a realizzare per il demanio militare per riuscire poi a ottenere in cambio i circa 12 ettari di terreno che compongono la caserma Rossi, sede alcuni decenni fa del centro addestramento reclute, venuto meno con l'abrogazione della leva obbligatoria.

Oggi l'area completamente abbandonata alle erbacce e ai cespugli comprende la grande piazza d'armi con le palazzine truppa ai due lati, la zona servizi, un grande campo dove a suo tempo venivano celebrati i giuramenti delle reclute e diversi altri spazi a nord fino al confine con la caserma Battisti.

Il Comune di Merano, nel Masterplan che a distanza di 4 anni dalla sua stesura non ha ancora trovato l'approvazione in Provincia e nel consiglio comunale, ha già previsto, pur non essendo terreni propri, come trasformare i 12 ettari, riservando porzioni di terreno all'edilizia residenziale, al commercio, alle attività artigianali e alle start up, disegnando anche strade e percorsi ciclabili interni.

Ma la Provincia e lo stesso presidente Arno Kompatscher, lo ha ribadito in più occasioni, le aree non passeranno gratuitamente al Comune: le decine di milioni pagati in contropartita al demanio militare in qualche modo dovranno rientrare nelle casse provinciali.













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