Lavori

Lido di Merano, slitta di almeno un anno l’apertura della nuova area 

Il cantiere è in ritardo, Comune ai ferri corti con l’impresa che ha vinto l’appalto: «Potremmo recedere dal contratto ma proveremo a trovare un percorso condiviso con l’azienda». Probabili interventi ad impianto aperto


Simone Facchini


MERANO. La telenovela sull’ampliamento del Lido comunale manda in scena una nuova puntata, e questa volta sa da legal thriller. I lavori per la nuova area destinata a zona prato con nuove cabine e un edificio amministrativo, che doveva essere pronta con l’inizio di questa stagione dopo una gestazione lunga una vita, sono ancora ben lontani dall’essere completati.

Lo ha potuto accertare l'altra mattina il sindaco Dario Dal Medico che assieme agli assessori Nerio Zaccaria (sport e patrimonio) e Stefan Frötscher (opere pubbliche) ha compiuto un sopralluogo nel cantiere. «Abbiamo la possibilità di recedere dal contratto e chiedere risarcimenti» spiega Dal Medico «tuttavia aprire ora un contenzioso con la ditta provocherebbe un’ulteriore dilatazione dei tempi». Si andrebbe incontro a lunghe procedure, a una probabile battaglia legale con i vincitori dell’appalto, a una nuova gara.

«Abbiamo così deciso di confrontarci ancora con l’impresa nei prossimi giorni per concordare un percorso che porti all’ultimazione del progetto. Chiederemo un maggior impegno in termini di maestranze e altre garanzie per accelerare i lavori. Senza escludere, se queste garanzie non dovessero risultare attendibili, di procedere con l’interruzione del rapporto».

Nei 4000 metri quadrati acquisiti dal Comune per ingrandire di circa un terzo il Lido - gestito da Meranarena - adibendo i nuovi spazi a prato, per ora sono visibili solo una parte del muro di cinta e delle gettate per le terrazze che caratterizzeranno l’area relax.

L’aggiudicazione dei lavori risale alla primavera del 2021, assegnati per 780 mila euro al consorzio Integra (con sede a Bologna) a fronte di un ribasso del 21%, che ha subappaltato l’incarico esecutivo a tre imprese. Per espropriare l’area in precedenze il Comune aveva sborsato 1,29 milioni. Si era deciso di cominciare i lavori all’inizio dello scorso settembre, subito dopo la chiusura dell’impianto, per scansare interferenze. Ma la partenza è stata alla moviola e alla prima scadenza dell’8 gennaio i lavori erano ancora in alto mare. Si è proceduto al rallentatore anche durante la proroga concessa da via Portici e anche il secondo termine per la consegna, fissata per la fine di marzo, è sfumato.

Fino ad arrivare, oggi, ai ferri corti fra amministrazione e azienda. Nel frattempo erano state contattate anche le prime due ditte escluse dalla gara, che hanno declinato l’invito a subentrare. Quanto alla penale per il ritardo della consegna dell’opera (l’impresa chiama in causa anche la difficoltà nel reperire le materie prime), il massimo consentito dalla legge è del 10 rispetto all’importo dei lavori commissionati.

L’apertura del Lido è prevista per venerdì 20 maggio. Ma se il Comune accettasse le garanzie dell’azienda, i lavori sarebbero compatibili con l’impianto in attività? «I responsabili della ditta ci hanno detto che si parla di un camion ogni 3-4 giorni per i lavori relativi alle gettate di cemento, qualcuno in più quando dovranno essere realizzati i terreni. La ditta pare essere disponibile nelle fasi più delicate a operare fuori dagli orari di apertura, magari intensificando gli interventi nei giorni di chiusura per maltempo» spiega Dal Medico.

Restano tuttavia interrogativi. «Come coordinatore della sicurezza - osserva l’ingegner Giorgio Rossi - ho invitato il Comune a sospendere i lavori durante il periodo di apertura della struttura balneare». Soprattutto dopo la fine dell’anno scolastico, ci sono giornate con punte che superano i 2000 accessi. In larga parte di ragazzini che spesso percorrono via Lido in bicicletta per raggiungere l’impianto.













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