Maia Alta, è scontro nel comitato di quartiere 

Accuse e dimissioni del consigliere Mirko Bonetti: «Inerzia e poca trasparenza» Il presidente Gruber: «La politica si fa altrove, noi lavoriamo sul concreto»


di Simone Facchini


MERANO. Acque agitate all’interno del comitato di quartiere Maia Alta. Le schermaglie sollevano ancora una volta interrogativi sul funzionamento e sul significato di questi organismi di rappresentanza decentrata malgrado gli sforzi dell’amministrazione comunale in senso contrario. Ma sono polemiche che il presidente del comitato, l’ex assessore comunale Christian Gruber, non vuole fomentare puntualizzando e sostenendo l’operato del suo gruppo di lavoro.

A dare una scossa sono state le dimissioni di un consigliere del comitato di quartiere che è stato l’ultimo in ordine di tempo a costituirsi, nel maggio dell’anno scorso. Mirko Bonetti, eletto in rappresentanza della zona Lahn, se n’è andato. L’uscita di un membro dall’organismo non farebbe eccessivo clamore se non fosse che Bonetti l’ha fatto sbattendo la porta e precisando le sue motivazioni in un lettera di fuoco, con la quale sparge insinuazioni sul comitato. Inerzia e poca trasparenza, in sintesi, le accuse del consigliere dimissionario. «Dopo più di un anno di attività il comitato ha saltato il primo bilancio, la prima cartina al tornasole di quanto svolto in questo periodo: l’incontro con i cittadini. La mia richiesta è stata ignorata e nessuno l’ha appoggiata. Forse perché, appena costituito il comitato, il fatto di avanzare la legittima richiesta di poter parlare in italiano e di produrre una documentazione bilingue ha alzato subito muri facendo prevalere la questione su tutto? Forse perché la proposta di organizzare un’attività che fosse documentata per chi sarebbe venuto dopo di noi è suonata male? Se vogliamo essere presi in considerazione dobbiamo produrre documenti ufficiali simili a quelli che produce il nostro interlocutore cittadino o amministrazione che sia. Forse perché il Comune non ci ha mai ritenuto dei veri interlocutori?». L’ormai ex consigliere fa autocritica, chiedendosi cosa il comitato abbia per meritarsi la stima e perché i cittadini non li abbiano «mai riconosciuti come comitato in grado di rappresentarli visto che per ogni questione hanno dovuto fare in prima persona per sperare in qualche risposta», più una serie di altre domande aperte dello stesso tenore. «Qualcuno riesce a tacere, qualcuno si accontenta e qualcuno si deve accontentare o addirittura è soddisfatto. Tutto questo può continuare ma io non posso essere un ratificatore di un modus operandi che non condivido e di equilibri che non conosco».

«Non è nostra intenzione soffiare sul fuoco» risponde il presidente Gruber. «Chiarisco comunque che durante le riunioni non sono mai state sollevate polemiche. È giusto che in quelle occasioni tutti i componenti del collegio comprendano quanto si stia dicendo, e difatti si è sempre fatta sintesi in entrambe le lingue. Impossibile tuttavia la traduzione simultanea, e ciò vale per entrambe le lingue. Questo però è solo un lato della faccenda. Se poi si vuole fare politica, altre sono le sedi, non quella di un comitato di quartiere che lavora nel concreto, ponendosi come interfaccia fra residenti e amministrazione comunale e non sostituendosi a questa». Bonetti, per incico, è candidato nella lista Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia alle provinciali.

Quanto al bilancio dell’attività - continua Gruber - semplicemente non abbiamo ritenuto opportuno presentarlo in un’assemblea pubblica durante l’estate, quando le vacanze portano fuori città tante persone, per il semplice motivo che vogliamo dare a tutti la possibilità di essere presenti. Infatti la faremo a ottobre». Infine, l’attività: «Come comitato di quartiere, lo ribadisco, abbiamo funzioni e compiti definiti, diversi quelli degli organi istituzionali. Ci facciamo portavoce delle richieste degli abitanti anche e forse soprattutto sulle piccole cose, una buca della strada o un cartello mancante, quando il cittadino individualmente rinuncerebbe. Non saranno iniziative di forte impatto mediatico, ma migliorano la quotidianità della gente. Inoltre - conclude il presidente del comitato - raccogliamo gli input e li presentiamo alla Municipalità, per esempio abbiamo ottenuto i marciapiedi a Lazago nell’ambito dei lavori di rifacimento delle strade».

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