Merano

Maxi sgombero a ponte Marlengo 

L’operazione della polizia locale. Gli agenti hanno identificato un gruppetto di romeni senza fissa dimora che era accampato da giorni. Gli stranieri vivevano nella sporcizia e nel degrado. La task force della municipale ha raccolto una decina di sacchi di immondizia


Massimiliano Bona


MERANO. Grande movimento ieri a ponte Marlengo in una zona che si vede perfettamente anche transitando sulla superstrada MeBo. Anche per questo la situazione di degrado era stata segnalata all’Alto Adige da numerosi residenti che avevano notato l’accampamento abusivo. Di qui l’intervento della polizia locale.

Individuate cinque persone.

Quando si sono presentati gli agenti della municipale sono state identificate almeno cinque persone di nazionalità romena che vivevano all’interno di alcune tende nella sporcizia. C’erano resti di cibo, bottiglie di olio, pentole, tazze, tavoli da campeggio ma anche assi di legno sulle quali poggiare la «canadese» in un punto particolarmente umido.

La polizia locale ha subito capito di dover intervenire soprattutto per bonificare la zona e nel corso di una mattinata di lavoro intenso sono stati riempieti diversi sacchetti neri di grandi dimensioni. La situazione igienico sanitaria era decisamente precaria e c’era anche il serio rischio che qualcuno potesse ammalarsi. Si trattava, anche in questa occasione, di persone senza fissa dimora che sono state naturalmente identificate e che probabilmente sono tuttora alla ricerca di un nuovo sito nei paraggi dove sistemarsi.

Il precedente nella stessa zona.

Ponte Marlengo è uno dei siti solitamente più gettonati per le persone senza fissa dimora, tanto d’estate quanto in inverno. L’ultimo maxi-sgombero della polizia locale risaliva al febbraio dell’anno scorso. In quell’occasione erano state trovate baracche arrangiate alla meno peggio, sedie, tavoli, indumenti e scarpe, biciclette abbandonate, materassi, panni stesi ad asciugare.

Nessuno nei paraggi: lo sgombero del ponte è un’operazione piuttosto frequente, ed è probabile che gli occupanti in quell’occasione avessero avuto notizia dell’imminente arrivo degli agenti. Lo scorso anno c’era stata anche la demolizione delle baracche e la pulizia completa dell’area.

Adesso, dopo la «bonifica» di questa settimana, c’è da chiedersi quanto la zona resterà libera. Un po’ come accade per le rive dell’Isarco nel capoluogo bolzanino.













Altre notizie

Attualità