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Merano, dopo 54 anni chiude “Artiana” 

Il negozio è stato un punto di riferimento per gli appassionati del design provenienti da tutta Europa. La titolare Johanna Schöpfer: «Oggi si acquista online, è cambiato il mondo»


Jimmy Milanese


MERANO. È la fine di un’epoca. Tra pochi giorni chiuderà per sempre il negozio di articoli per interni “Artiana” in galleria Pobitzer. Galleria che, tra l’altro, entro la fine dell’altro subirà la chiusura anche di un altro punto vendita, segnando così il declino di un angolo storico della città che meriterebbe ben altra valorizzazione.

Gestito da oltre 54 anni da Johanna Pobitzer Schöpfer, particolarità unica in Europa, il negozio “Artiana” conserva al suo interno perfettamente intatto quello stile architettonico introdotto negli anni Sessanta in Italia da maestri del design come Ettore Sottsass Junior (figlio dell’omonimo architetto che progettò il municipio di Merano), Vico Magistretti (indimenticabile la mostra a lui dedicata da Merano Arte nel 2011), Ludwig Mies Van der Rohe (nientemeno che allievo di Le Corbusier e Walter Gropius, molto vicino allo stile Bauhaus che a Merano riempiva di oggettistica le case private) oppure Eero Saarinen (al quale si deve, tra l’altro, il mitico terminal TWA dell’aeroporto di New York).

Mezzo secolo di vita

Da più di mezzo secolo il negozio in galleria Pobitzer rappresenta un punto di riferimento per gli amanti di quel design d’interni di medio-alto target, ma comunque accessibile, che la titolare ha servito ad affezionati clienti locali e internazionali. «Il negozio, nel suo arredamento interno ed esterno, è rimasto intatto senza farsi prendere dall’euforia del rinnovo a tutti i costi, come hanno fatto molti altri negozi in Europa nel corso degli anni. Per questo, la sua chiusura rappresenta la fine di un’epoca», spiega il geometra Mario Cosentino, che per questo tipo di architettura d'interni nutre una vera e propria passione. Da “Artiana” nemmeno una virgola è stata toccata da quel 1969 quando, poco dopo l’uscita dalle sale di “2001: Odissea nello spazio”, la bolzanina Johanna inaugurava a Merano un negozio all’avanguardia. Oggi, 54 anni dopo, lo stesso esercizio rappresenta un pezzo di storia di quell’indimenticabile epoca in cui il design d’interni in Europa produceva un’accelerazione in avanti e senza ritorno del concetto di “abitare la casa”.

La titolare del negozio

«Purtroppo, devo chiudere un negozio che ho sempre gestito in prima persona dalla fine degli anni Sessanta. Il motivo? Un poco la mia età, ho 76 anni, e il fatto che dopo il Covid le cose sono cambiate drasticamente perché le persone hanno meno soldi da spendere, anche per questi oggetti che rendono la casa un luogo più piacevole», spiega la titolare Johanna Pobitzer Schöpfer, mentre con orgoglio mostra un arredamento capace di richiamare alle atmosfere del capolavoro visionario del regista newyorchese Stanley Kubrick. Un arredamento, quello di Artiana, fatto di tubi a vista armonizzanti che nelle sue nicchie permette la massima valorizzazione del prodotto tanto da richiamare appunto alle atmosfere del Discovery, l’indimenticabile astronave di “2001”. Uno stile d’interni al confine dell’Art Retrò realizzato appunto alla fine degli anni Sessanta dallo studio di architettura Echerer di Vienna. «Hanno prima disegnato queste nicchie adeguatamente illuminate e importanti per la distinzione ed esposizione dei prodotti da regalo che da sempre ho venduto», sottolinea l’esercente. Una passione di famiglia, quella del commercio, che risale al nonno, che vendeva dolciumi e frutta, e alla madre, che ha proseguito fino all’arrivo della figlia che all’età di 22 anni ha aperto il negozio poi diventato famoso in tutta Europa. «Quelli erano anni importanti per il commercio in città. Tra le mie clienti ricordo con piacere l'attrice tedesca Inge Meysel che assieme a tante altre personalità e artisti arrivavano a Merano dove visitavano regolarmente il mio negozio. Poi, le cose sono cambiate, perché il mondo stesso è mutato. Si è sviluppata forse una minor attenzione verso questo tipo di prodotto di design», spiega Schöpfer. Il suo, un punto di riferimento per gli stessi produttori dai paesi nordici e dalla Germania che avevano intuito il fiuto di Johanna per il variare delle mode: «Da quello che ordinavo, certi produttori mi confidavano che si facevano una idea di quello che i clienti avrebbero richiesto e questa attestazione di stima mi faceva molto piacere», spiega sottovoce Johanna che aggiunge: «Ho vissuto l’epoca del contante e del cliente che si affidava ai consigli del commerciante attraversando quella delle prime carte di credito, anche se oggi il cliente mi pare più difficile, rispetto a una volta», il bilancio di Schöpfer dopo oltre mezzo secolo di attività.

Sconforto per la chiusura

C’è un filo di sconforto nelle sua parole, visto il progressivo impoverimento della galleria che a fine anno segnerà la chiusura di ben due esercizi commerciali: «Le gallerie, anche nelle grandi città come Milano, soffrono sempre un poco di più e questa galleria si sta pian piano svuotando. Chiude un negozio e così si crea un effetto domino», sottolinea Schöpfer che conclude: «Abbiamo venduto articoli eccezionali che ricordo con piacere per la qualità dell’artigianato che c’era dietro. Oggi invece si acquista online, dopo avere visto i prodotti su uno schermo di pochi centimetri quadrati. Forse per questo è arrivato il tempo di fermarsi», spiega la commerciante mentre nel suo negozio sta entrando l’ennesimo cliente alla ricerca di un'ultima chicca che Johanna descrive con la stessa professionalità, da 54 anni a questa parte!

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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