«No alla discarica al posto della Solland» 

La protesta. Lettera con 600 firme inviata al ministro dell’Ambiente, a Kompatscher e Rösch «La nostra sicurezza e la nostra salute devono essere tutelate: continueremo a vigilare» 


Simone Facchini


Merano. L’ipotesi della realizzazione di una discarica, ma anche lo spettro di un termovalorizzatore o un inceneritore al posto della Solland Silicon, scatena la reazione dei residenti della zona e di chi lavora nei ditorni dello stabilimento. Una raccolta di firme - 600 sottoscrizioni raccolte in tredici giorni e col solo passaparola, affermano i promotori - sostengono una lettera di “ammonimento” indirizzata ai vari livelli della politica, dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa al sindaco Paul Rösch passando per il governatore della Provincia Arno Kompatscher. Vigiliamo affinché siano tutelate la nostra sicurezza e la nostra salute: questo il precipitato del messaggio.

I timori.

«Siamo preoccupati per le possibili conseguenze per l'uscita del bando di gara per il fallimento della Solland Silicon, all'interno del quale si dichiara che il 30% dell'area sarà destinato a stoccare il terreno inquinato del sito, aprendo in tal modo la possibilità agli eventuali acquirenti di utilizzare tale area come discarica; inoltre, sempre nello stesso bando, viene citata la legge provinciale numero 13 del 1997, che all'articolo 44 bis autorizza la realizzazione di aziende per la produzione di energia termica (inceneritori/termovalorizzatori)». Queste le premesse del gruppo che ha posto nomi e cognomi in calce alla lettera. «Noi abitiamo o lavoriamo tra i 50 ed i 500 metri dalla zona in questione. Per questo motivo abbiamo intrapreso una raccolta firme, chiedendo che vengano tutelate la nostra sicurezza e la nostra salute. I cittadini firmatari chiedono alle istituzioni di garantire la loro sicurezza e impedire che quanto sopra possa accadere».

Bando e legge.

Il bando di gara per la cessione dei beni residui della Solland (mobili e immobili, dunque anche il terreno) cita, nel paragrafo riguardante gli oneri di bonifica a carico dell’acquirente, la legge in questione. Si parla di restituire “il 70% della superficie del sito stesso a un pieno utilizzo produttivo e per l’uso consentito dall’art. 44 Legge Provinciale n. 13/1997”, che prevede insediamenti di attività produttive, e ammette commercio all’ingrosso e al dettaglio con determinati paletti. Di impianti per la produzione di energia termica ed elettrica si tratta nell’articolo 44 bis, non citato esplicitamente nel testo del bando. Dove invece appare chiaro e tondo che il restante 30% della superficie “sarà destinato al deposito e alla messa in sicurezza del terreno inquinato del sito”.

«Coinvolgete la popolazione».

«Tutta la cittadinanza di Merano ed in particolare gli abitanti del borgo di Sinigo - recita la lettera rivolta alle istituzioni - rifiutano categoricamente che sul territorio dove attualmente sorge l'azienda Solland Silicon venga posta in essere una discarica di qualsivoglia natura, ivi compreso lo stoccaggio del materiale da bonificare, né costruito nessun termovalorizzatore di nessun genere». Non solo: «Nel caso di una sua eventuale vendita, la popolazione vuole essere coinvolta e consultata sui possibili compratori per avere la possibilità di porre il veto ad aziende che non rispettino gli standard sovraesposti in materia di sicurezza e salute pubblica».

L’asta.

La levata di scudi si verifica a un mese di distanza dall’apertura delle buste in tribunale e dall’asta che il giudice terrebbe qualora vi fossero una o più offerte oltre a quella già nelle mani della curatela, pari a 500 mila euro. La data è il 10 settembre. L’assegnatario, per entrare in pieno possesso dell’area e degli impianti, dovrà comunque aspettare il completamento delle procedure in atto per svuotare la fabbrica dalle sostanze pericolose. Solo dopo potrà procedere all’obbligatoria bonifica prevista dal bando.

Questo lo stato dell’arte della procedura. Ma i capitoli precedenti della vicenda stanno a ricordare che i colpi di teatro sono sempre dietro l’angolo. Alcuni giorni fa, per esempio, un’équipe cinese è stata notata visitare l’impianto. Altre sorprese in vista?













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