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Nuova ferrovia Bz-Me: «C’è il rischio alluvioni»

Il monito di biologi e pescatori. «Il nuovo tracciato non può prescindere dalla protezione dalle inondazioni e dalla gestione del bacino fluviale. Sennò succederà come in Emilia Romagna»



BOLZANO. La nuova ferrovia Bolzano-Merano non può prescindere dalla protezione dalle alluvioni e dalla gestione del bacino fluviale. Lo pretendono a gran voce l’Associazione biologhe e biologi dell’Alto Adige e l’Unione pesca Alto Adige. La drammatica situazione delle alluvioni in Emilia Romagna, dovuta a un'insolita e prolungata siccità seguita da piogge torrenziali, è senza dubbio una conseguenza dei cambiamenti climatici che si avvertono a livello mondiale. Anche l'Alto Adige dovrà prepararsi a eventi meteorologici più estremi in futuro.

Climatologi e ingegneri
Il loro invito ad agire segue quello del climatologo Georg Kaser, intervenuto nei giorni scorsi all’assemblea del Consorzio dei comuni altoatesini. «Guardate - aveva detto senza edulcorare la pillola il climatologo - cosa è accaduto in Emilia Romagna. Eventi simili saranno sempre più frequenti, ampi e diffusi. Anche l’Alto Adige non ne sarà esente. Magari non subito, magari fra dieci o quindici anni, ma succederà». Prima la siccità, poi le alluvioni. E se accadesse qui, «per via dei rilievi montuosi, il potenziale energetico sarebbe molto superiore rispetto a quello delle zone pianeggianti colpite ora».
C’è poco da fare, siamo anche noi ai margini del bacino del Mediterraneo, una delle aree che più stanno soffrendo e più soffriranno nei prossimi decenni a causa dell’aumento delle temperature. «Si deve agire e di cambiamenti climatici e possibili conseguenze si deve sempre tenere conto, ogni qual volta si progetta qualsiasi opera», questo il succo della recente giornata dedicata alla geotecnica da parte dell’Ordine degli ingegneri, tenutasi la settimana scorsa e seguita da oltre trecento professionisti da tutta Italia.

Biologi e pescatori
Biologi e pescatori concordano. «È particolarmente importante tenere presente questo aspetto nella pianificazione delle grandi infrastrutture, come il raddoppio del tracciato ferroviario tra Bolzano e Merano», così i presidenti Norbert Dejori e Markus Heiss.
L'Associazione biologi e l'Unione Pesca esortano le autorità competenti e la politica a tenere conto che è essenziale includere nella pianificazione del nuovo tracciato gli aspetti relativi alla difesa dalle inondazioni e alla protezione civile lungo l'intero tracciato. «A causa dei cambiamenti climatici - scrivono - anche l'Adige sarà soggetto più frequentemente a fenomeni di piena straordinaria, come ha dimostrato nel 2021 in modo impressionante la quasi alluvione di Settequerce. In ogni caso, è necessario elaborare uno studio aggiornato basato sui più recenti modelli climatici per far fronte a tali fenomeni». In linea di principio, «il nuovo tracciato ferroviario dovrebbe creare spazi per una gestione integrata del bacino fluviale, al fine di attenuare tali eventi estremi e prevenire catastrofi».
Anche il Centro italiano riqualificazione fluviale, sullo sfondo delle alluvioni in Emilia Romagna, è della stessa opinione.

I pericoli
Se il nuovo tracciato ferroviario dovesse essere troppo a ridosso del fiume, proseguono, «i pericoli di inondazione aumenterebbero e si renderebbero impossibili eventuali future possibilità di pianificazione territoriale». Non cogliere l’opportunità di sfruttare il potenziale naturale di mitigazione delle piene dell'Adige, «sarebbe a nostro avviso un imperdonabile e fatale errore».

Biodiversità
Un tracciato della ferrovia compatibile con le piene, «dovrebbe essere combinato con un ampliamento strategico dell’alveo lungo tutto l'Adige. Le piccole foreste riparie che vi si svilupperebbero potrebbero aumentare la ricarica della falda acquifera e rinfrescare il clima estivo della valle che in futuro sarà sempre più caldo. Oltre al necessario miglioramento microclimatico, ciò comporterebbe un notevole miglioramento ecologico e paesaggistico e un aumento della biodiversità. Ciò sarebbe in linea con il nuovo Piano Clima dell'Alto Adige e con gli obiettivi della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità».
DA.PA.













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