gli alloggi alla confluenza 

Nuovo campo sinti, ok al regolamento Ma in aula è bagarre

MERANO. Una discussione estenuante, quella che giovedì sera ha impegnato il consiglio comunale di Merano. Gli emendamenti al regolamento per la gestione del nuovo campo sinti alla confluenza tra...


di Sara Martinello


MERANO. Una discussione estenuante, quella che giovedì sera ha impegnato il consiglio comunale di Merano. Gli emendamenti al regolamento per la gestione del nuovo campo sinti alla confluenza tra Adige e Passirio proposti da Lega Nord e Movimento 5 Stelle sono stati cassati – è passato invece l’emendamento della maggioranza per l’effettività immediata del regolamento.

Alle raccomandazioni generali, la consigliera del Carroccio Rita Mattei aveva chiesto di aggiungere la revoca dell’assegnazione del lotto e l’allontanamento dal campo da parte dell’ufficio servizi sociali (la cui direttrice Sabine Raffeiner era presente alla seduta) qualora gli enti scolastici avessero comunicato più di 5 assenze mensili ingiustificate dei minori e in caso di attività di accattonaggio di uno o più componenti del nucleo familiare. Sei favorevoli, quindici contrari, undici astenuti: l’emendamento è stato bocciato.

Bocciati, stavolta senza voti contrari ma con una buona fetta di astensioni, i tre emendamenti di Adriana Valle e Francesca Schir (5 Stelle). Cioè l’introduzione di rappresentanti della polizia locale, dei carabinieri e del comitato di quartiere nel comitato di gestione del campo, la specificazione della frequenza delle visite da parte della municipale (“almeno una volta al mese”, proponevano le consigliere) e l’aggiunta di “e/o affittuari” all’articolo 6, punto 4, comma 1, che quindi avrebbe recitato “Non possono concorrere all’ammissione coloro che siano già proprietari e/o affittuari di un alloggio”.

Nel complesso, molti e su più versanti i dubbi esplicitati dai consiglieri: un affastellarsi di domande su di “loro”, sui Sinti. Sul lavoro, per esempio, e sulla capacità di pagarsi le utenze. Sull’opportunità di donare una casa a persone di origine nomade. Sull’attitudine a mantenere decorosi i lotti e le abitazioni. Sulle conseguenze di eventuali illeciti da parte di chi si trasferirà nel nuovo campo. «Per un sinto trovare un impiego fisso è difficile», hanno risposto i servizi sociali. «Alcuni si mantengono svolgendo regolari stage, poi d’altra parte bisogna anche considerare che “noi” non sinti non diamo loro un lavoro. Sicuramente adesso si tratta di migliorare la situazione passo dopo passo, anche con l’aiuto di un mediatore culturale. Inoltre, tutti i sinti attualmente al campo hanno manifestato il desiderio di trasferirsi nelle nuove case». Durante la faticosa seduta, però, c’è stato anche chi – l’assessore Diego Zanella e la consigliera Adriana Valle – ha ricordato le sanguinose persecuzioni che nel corso della storia si sono abbattute sui sinti e su altre etnie nomadi. Sulla stessa linea Toni Ladurner (Rösch/Verdi): «Limitare i diritti delle minoranze, parlare di “trattamento di favore” è il primo passo verso situazioni ben peggiori. L’amministrazione comunale sta dando fiducia nonostante i conflitti creatisi in passato, ed è su questo che bisogna lavorare per costruire».













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