Parcines, il museo compie 25 anni 

Domenica l’entrata sarà gratuita. Tra i modelli esposti la IBM72 e le Hammond


di Ezio Danieli


PARCINES. Domenica prossima, il 7 ottobre, festa grande a Parcines per i primi 25 anni del museo delle macchine da scrivere. Oltre alla giornata delle porte aperte, numerose autorità prenderanno parte alla festa, che sarà celebrata al mattino.

In occasione del 100° anniversario della morte di Peter Mitterhofer (avvenuta il 27 agosto 1893), nel 1993 il comune di Parcines ha allestito un museo di macchine da scrivere a sua memoria nella scuola elementare di Tel. Nel 1997 il museo è stato trasferito “Teisenhaus”, edificio costruito poco tempo prima nel centro di Parcines.

Lo spazio interno del museo si sviluppa su quattro piani, fatto che consente una grande varietà di diverse prospettive. Il pianterreno è caratterizzato da una nota solenne ed elegante, conferita dal marmo e dal vetro della costruzione, che fanno da degna cornice ai preziosi oggetti d’esposizione. Il settore al pianoterra è dedicato alla scrittura in generale e vi si possono ammirare esempi di segni grafici di civiltà dell’antichità, come la scrittura cuneiforme e i geroglifici, ma anche una bibbia di Gutenberg. Un diorama mostra invece l’inventore di macchine da scrivere Peter Mitterhofer nella sua bottega con il suo primo modello. Al primo piano, nella “vetrina militare”, si possono ammirare diverse macchine da scrivere militari con scritture risalenti al periodo della seconda guerra mondiale. Nella “vetrina delle lingue straniere” invece sono esposte macchine da scrivere con caratteri cinesi, giapponesi, cirillici, arabi, coreani, cingalesi e tailandesi. Seguono le vetrine con le cosiddette “famiglie”, come “Mignon”, “Adler”, “Hammond” e “Oliver”. Inoltre si può ammirare la famosa palla di scrittura “Malling Hansen”, che è considerata la macchina da scrivere più preziosa del mondo.

Il secondo piano offre un notevole numero di macchine da scrivere portatili, tra l’altro una Princess 300 e una Royal Gold. Inoltre sono esposte macchine da scrivere standard da ufficio, macchine da scrivere contabili, elettriche come anche un fonografo (registratore) e un dittafono a rulli di cera costruito dal genio Thomas Alva Edison nel 1878. Particolare attenzione merita la IBM72, immessa sul mercato nel 1962 dopo sette anni di perfezionamento. Con questa macchina da scrivere la storia di questi strumenti volge verso la fine: inizia l’era del computer. Nella galleria sono esposte macchine a sillabe e stenografiche, una serie di rare macchine da scrivere per non vedenti e una collezione di macchine per bambini, tra cui anche “My first office”, “Barbie” e “Mickey Mouse”.

Ogni prima domenica del mese l’entrata è gratuita dalle 14 alle 18.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità