Piano d’azione per il clima, Merano incassa elogi

Merano. La “Strategia di Merano” relativa alle politiche dell’ultima giunta finisce come esempio virtuoso sugli annali della rivista “Dislivelli” diretta da Giuseppe Dematteis, già professore emerito...



Merano. La “Strategia di Merano” relativa alle politiche dell’ultima giunta finisce come esempio virtuoso sugli annali della rivista “Dislivelli” diretta da Giuseppe Dematteis, già professore emerito di Geografia urbana e regionale presso il Politecnico di Torino e membro della prestigiosa Società di Studi Geografici di Firenze.

Il Piano d'Azione elaborato dal Comune di Merano è frutto di una ricerca applicata Eurac che ha accompagnato l'amministrazione comunale nell’elaborazione del suo piano di adattamento. Proprio i ricercatori Eurac - si legge nel contributo a due mani della ex assessora verde Madeleine Rohrer e della collega consigliera Claudia Berasi presentato da “Dislivelli” - stimano che in assenza di una qualsiasi azione preventiva o reattiva «l’Europa subirà, entro la fine del secolo, un aumento della temperatura media rispetto ai livelli preindustriali di 4 °C. Un tale aumento renderebbe ogni strategia di adattamento irrilevante a causa del collasso del sistema globale», si legge nel contributo delle due meranesi.

Nel corso degli ultimi anni, circa settanta esperti di diversi settori dell’amministrazione comunale e provinciale e di vari gruppi di interesse sono stati coinvolti nella valutazione degli impatti climatici e delle misure di adattamento, proprio in un periodo storico dove frane, tempeste e acquazzoni sono ormai quasi all'ordine del giorno. Anche il Parlamento dei giovani della Convenzione delle Alpi ha contribuito formulando alcune raccomandazioni per un Piano il quale prevede che da oggi fino al 2030 l'Amministrazione comunale dovrà attuare 19 misure concrete.

Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima era stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale con una serie di obiettivi tra i quali la riduzione del sovraccarico termico e la creazione di aree urbane di riparo per i cittadini con la formula “Ogni due parcheggi un albero”.

Ma ci sono anche misure di prevenzione e riduzione del rischio di inondazioni, come ad esempio l'ammodernamento dello storico sistema cittadino dei canali di irrigazione, previa costituzione di un gruppo di lavoro che li controlli ed amministri in modo coordinato, salvaguardandone la funzione ecologica. Oppure, in programma per chi sarà chiamato ad implementare il Piano c'è la separazione delle acque irrigue da quelle piovane, l'installazione di bacini di ritenzione dell’acqua nell’area urbana e la creazione di una banca dati delle operazioni dei vigili del fuoco allo scopo di monitorare le zone problematiche. J.M.

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