Put “bocciato”, è bufera 

Mobilità. Per la sentenza del Tribunale amministrativo il nuovo Piano del traffico non può produrre effetti  Il Comune ha omesso la valutazione ambientale. Il documento va riapprovato, ma di mezzo ci sono le elezioni


Simone Facchini


Merano. Il sindaco Paul Rösch e l’assessora alla mobilità Madeleine Rohrer hanno provato a gettare acqua sul fuoco, adducendo “motivazioni formali”. Tuttavia, la sentenza del Tar sul nuovo Piano urbano del traffico potrebbe provocare effetti notevoli sulle strategie viabilistiche: il livello giuridico della vicenda si interseca con quello politico. Primo perché di fatto il tribunale ha annullato il Put, dunque in questo momento il documento non può produrre effetti. Secondo, di mezzo ci sono le elezioni e la grana dovrà essere affrontata da uno scacchiere di via Portici rinfrescato dalle urne.

Via delle Corse.

La picconata al Put approvato dal consiglio comunale l’estate scorsa è stata sferrata da Lydia Benedetti, combattiva presidente del comitato centro storico che però nella circostanza ha agito autonomamente a tutela «della mia salute, della salute delle persone che frequentano la mia casa, per i miei dipendenti, per la salute dei residenti che ci abitano, per la sicurezza di pedoni e ciclisti che frequentano la “mia” via. E anche perché credo nel valore del nostro centro storico, e penso che la sua valorizzazione sia nostro dovere». La strada è via delle Corse: in passato Benedetti (che qui possiede e gestisce una struttura ricettiva) ha denunciato a ripetizione l’insostenibilità del traffico. «Da troppo tempo via delle Corse è mero strumento per la viabilità pubblica e privata, un luogo nel quale si scende dalla macchina parcheggiata in divieto di sosta per fuggire altrove, perché l’aria puzza e perché il rumore sopratutto dei mezzi pubblici, delle grosse moto e dei mezzi pesanti stroncano ogni conversazione tra persone. I residenti soffrono per l’inquinamento dell’aria, per l’altissimo livello di rumore, pedoni e ciclisti non possono percorrere la via in sicurezza. Non ripeto quanto altro ho evidenziato innumerevoli volte durante workshop, assemblee con i cittadini organizzati da Madeleine Rohrer, incontri con la stessa nel suo ufficio comunale. Credo di non essere l’unica cittadina ad aver percepito che il notevole aumento delle frequenze degli autobus, le nuove corsie preferenziali create per il trasporto pubblico abbiano aumentato fortemente il traffico in vie già sofferenti in precedenza per troppo inquinamento acustico e dell’aria, abbiano creato ingorghi, traffico a singhiozzo, reso la nostra città inaccessibile a certe ore del giorno. In via delle Corse in prossimità di porta Venosta sussiste l’effetto canyon, e l’incomprensibile chiusura di via Huber ha aggravato notevolmente il disagio».

Le ragioni.

Nel mettere la mani avanti, Rösch e Rohrer hanno palato di “sospensione” del Put. Ma la sentenza lo annulla senza mezzi termini, accogliendo per alcune sue parti il ricorso presentato dall’avvocato Sandro Manica. In particolare, per la mancanza della verifica di assoggettabilità alla Vas (valutazione ambientale strategica) e per la ciclabile bidirezionale in via delle Corse. Il collegio giudicante ritiene invece necessario un esame per valutare l’impatto del piano sull’ambiente, per decretare la necessità di produrre la Vas. E il Tar non condivide l’argomentazione contraria della difesa comunale, che sostiene che gli effetti ambientali del Put sarebbero già stati valutati all’epoca della redazione del documento NaMoBu, piano di mobilità sovracomunale approvato dal Burgraviato nel 2014.

La previsione della ciclabile nelle due direzioni viene invece etichettata dal tribunale come “illogica o contraddittoria”: da una parte si dice che il tracciato per le bici potrà essere realizzato solo quanto la Ztl in via delle Corse sarà attiva o permanente, dall’altra parte invece il piano questa Ztl permanente non la prevede.

Orizzonti.

Adesso il Comune – condannato anche a rifondere le spese di giudizio alla ricorrente, 3.000 euro - dovrà decidere se impugnare la sentenza. La giunta affronterà il tema nella sua prossima seduta. Nel frattempo Rösch ha rispedito al mittente le accuse che sulla questione gli ha rivolto Karl Zeller, vice Obmann della Svp, mentre Rohrer in precedenza ha affermato che le misure del Put verranno portate avanti così come definite liquidando la faccenda con un nuovo passaggio in consiglio comunale. Già, ma qui sta il punto: il voto del 20-21 settembre (più quello per il ballottaggio per il candidato sindaco) restituiranno una nuova composizione dell’aula. Nuove maggioranze, nuovi equilibri. Con annessa la possibilità che chi si trova oggi all’opposizione e che ha tuonato contro il Put si ritrovi presto nella coalizione di governo. Sarà davvero una passeggiata riapprovare il Put, o la sentenza potrà scombussolare le carte?

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