Rösch: coalizione extralarge Civiche e Volkspartei frenano  

Le trattative. Il sindaco ribadisce la fedeltà a Team K e Sinistra ecosociale e non molla il Pd che lo ha sostenuto  al ballottaggio. Alleanza e Civica per Merano: «Scenario che svilirebbe il nostro importante risultato»


Simone Facchini


Merano. Nel gioco delle trattative, sembrava l’ora del nascondino. Alla seconda tornata di consultazioni, gli attori stavano per recitare un film muto con qualche sottotitolo di maniera. E invece il comunicato congiunto delle due Civiche svela carte importanti. Alleanza e Civica per Merano respingono al mittente illazioni di scissione, mentre Rösch alla proposta di una Große Koalition risponde rilanciando con una coalizione extralarge con dentro quasi tutti: Verdi coi partner Team K e Sinistra ecosociale, Civiche, Svp, Pd. Ventotto consiglieri su 36. Il sindaco avrebbe voluto qualche risposta concreta entro la settimana per definire il governo cittadino, ma se l’ha avuta non è esauriente. C’è ancora da lavorare per trovare la quadra.

Dalle urne alle ipotesi.

Dal secondo valzer di incontri erano stati esclusi in anticamera Lega, Fratelli d’Italia, Süd-Tiroler Freiheit e Freihetlichen. Detto questo, non ci voleva Nostradamus per prefigurare una complicata partita a scacchi dopo l’esito delle urne. Primo turno con un risultato di liste che accosta nei risultati tre raggruppamenti (Verdi/Rösch, Civiche, Svp), ballottaggio in cui il sindaco uscente la spunta per il zero virgola sullo sfidante. Diverse variabili si intersecano nell’algoritmo di ricerca di una maggioranza. Il sindaco rivendica il patto di fedeltà con Team K e Sinistra ecosociale, sostenitori della prima ora che hanno portato in aula un consigliere ciascuno, da cui il mantra di Rösch «siamo in dieci». La Volkspartei e le Civiche insistono sulla Große Koalition, vale a dire 8+8+8 sui 36 consiglieri escludendo Team K e Sinistra ecosociale ma anche il Pd.

Comunicato congiunto.

Le due Civiche hanno diffuso ieri, dopo l’incontro in municipio con la delegazione di Rösch e dei Verdi, un comunicato ceralaccato dal doppio simbolo nell’intestazione e dalla firma congiunta dei due capi delegazione, Walter Taranto (Civica per Merano) ed Enrico Lofoco (Alleanza), per riaffermare l’unità di intenti e strategie. Hanno ribadito in premessa i 37 voti con cui Rösch l’ha spuntata sul loro candidato, Dario Dal Medico, e il concetto di “una città spaccata i due”. «È quindi, a nostro parere, compito del primo cittadino costituire una maggioranza che rappresenti le principali forze politiche della città. Ciò che unisce le due Civiche sono valori e programmi condivisi, nonché un candidato sindaco che ha saputo arrivare al cuore dei meranesi. Ciò che le unisce è la volontà e la determinazione a non tradire la fiducia che gli elettori hanno riposto in questo progetto di cambiamento. Una grande coalizione con le Civiche, la Svp e i Verdi è ciò che le stesse due Civiche insieme offrono a Paul Rösch per garantire ai meranesi la quasi totale rappresentatività». La scorsa settimana, la delegazione delle due Civiche aveva proposto a Rösch – lo stesso aveva fatto la Svp - una maggioranza a 24. Nell’incontro di ieri «la delegazione del sindaco – così ancora riporta la nota delle Civiche - ha invece sottoposto una proposta con una maggioranza a 28. Scenario, quest’ultimo, che di fatto svilirebbe l’importante risultato ottenuto dalla due Civiche al ballottaggio. Le Civiche sono ovviamente disponibili a costruire un governo di grande coalizione, ma solo se la coalizione che si definirà sarà rappresentativa delle tre forze più votate». Vale a dire lista Verdi/Rösch, Civiche e Svp.

Nel pomeriggio è intervenuto anche Dario Dal Medico, candidato delle due Civiche. Ha ribadito di non prendere direttamente parte alle trattative per la formazione della giunta, osservando a ogni modo che «nessuna soluzione è davvero politicamente possibile senza che il sindaco Rösch ammetta che dopo il risicatissimo successo al ballottaggio una fase politica si è comunque chiusa, e che è cambiata la realtà politica di Merano. E che lui ambisce a essere il sindaco di questa nuova fase. Senza questa presa d'atto della realtà, tutti i nobili sforzi che si stanno compiendo per trovare un'intesa a mio avviso rischierebbero di poggiare su basi troppo fragili. È dunque al sindaco, e solo a lui, la scelta tra passato e futuro».

Variabili.

Le variabili Team K, Sinistra ecosociale e Partito democratico diventano l’imbuto attraverso il quale passeranno le trattative. Non l’unico, di certo, perché programmi e composizione della giunta – sia dal punto di vista dei nomi sia di quello delle deleghe – si intersecano nella trama. Per il Pd, ieri in municipio a confronto con Rösch c’erano Daniela Rossi e Luca Collareta che sintetizzano in una nota: «La trattativa è proseguita con l’apprezzamento da parte del sindaco per la convergenza e la sintonia su contenuti e temi programmatici. Altresì è stato espresso apprezzamento per la decisione del Partito Democratico di aver scelto l’appoggio al ballottaggio al sindaco, al di là del criterio dell’appartenenza linguistica e dell’inevitabile compattamento tra gruppi contrapposti, nell’interesse dei meranesi». Abbottonata la Svp: «Il confronto è proseguito – registra Ernst Fop, neo Obmann cittadino della Stella alpina - ma non vogliamo disturbare le trattative con nuove uscite. Proseguiamo nella direzione già tracciata». Parola di nuovo a Rösch e Verdi.

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