Merano

Rifiuti, a Merano la rivoluzione delle campane interrate 

Attivate in via Monastero le prime colonnine con container nel sottosuolo. Il Comune: «Se la risposta sarà soddisfacente, esporteremo il modello in altre zone della città»


Simone Facchini


MERANO. Le colonnine in via Monastero con i container di raccolta interrati fanno da apripista. E da esperimento. La Municipalizzata è convinta di poter estendere il modello ad altre zone. Ma sulla raccolta rifiuti il discorso dilaga: per tutti i protagonisti della campagna elettorale, era una delle priorità o comunque ai primi piani dell’agenda. Alle strategie a lungo termine, servono da controcanto soluzioni a breve.

Hans Werner Wickertsheim, presidente della Municipalizzata, incontra la vicesindaca Katharina Zeller che detiene la delega all’ambiente (e l’Asm è al 100% di proprietà del Comune). «L’impianto di via Monastero, rispetto alle campane tradizionali, porta migliorie sul piano estetico, della funzionalità, della pulizia» spiega Wickertsheim. L’intervento però è costato 200 mila euro, a fronte dei 20-30 mila di un analogo allestimento con le campane standard. Ed è qui che entra in gioco la politica.

In municipio dovrebbero dare il via libera per un ritocco alle tariffe, già richiesto da Asm negli ultimi tre anni ma sempre rispedito al mittente, per finanziare i nuovi progetti. «Risorse per un progresso della qualità dei servizi» precisa il presidente. «Anche nell’immediato, con la capacità di attivare una squadra di “pronto intervento” nelle situazioni più critiche dell’abbandono illegale dei rifiuti».

In via Monastero, l’isola ecologica è in servizio da un paio di settimane. Al momento, per una piccola quota di utenti. A regime, servirà 1300 famiglie. Le nuove campane sono caratterizzate da una pedaliera che permette all’utente di conferire i rifiuti senza dover toccare le colonnine con le mani. Sono in funzione quelle per la raccolta di vetro, carta e alluminio, e il press container per coloro a cui è stato attivato il servizio. Per il “bio”, in un paio di mesi verrà distribuita la tessera. «Senza l’emergenza Covid, il passaggio sarebbe stato più rapido» spiega Claudio Vitalini, direttore dell’Asm. «Per esporre le novità agli utenti usavamo organizzare incontri pubblici, ma le circostanze lo impediscono». A regime, la nuova isola ecologica soppianterà le vecchie campane di via Monastero e quelle del braccio di via Hofer dirimpetto a via Venosta. Forse, lo valuteranno i fatti, anche quelle presso il Palamainardo. L’efficienza del servizio ha comunque sempre da affrontare il tema delle distanze fra case e centro di raccolta.

«Se il sistema sarà gradito, potremmo estenderlo ad altre zone dove è possibile concretizzarlo» continua Vitalini. «In pole position ci sono via Toti nell’area limitrofa al centro equestre, dove al momento i lavori di bonifica del terreno sono bloccati per verifiche, e Sinigo nel braccio nord di via Damiano Chiesa». A breve verrà invece posizionato il nuovo press container in via Leopardi, all’incrocio con via Foscolo.

La rivoluzione delle campane fa parte di un più ampio progetto di revisione della raccolta rifiuti. Una priorità è il “bio”, «già la giunta Rösch – ricorda il direttore - aveva dato l’ok al sistema “porta a porta”. Se il nuovo governo cittadino confermerà le intenzioni, lavoreremo per introdurlo nel 2023. Magari operando sulle tariffe, con criteri che incentivano la raccolta differenziata, permettendo di risparmiare sulla bolletta». Eventuali novità per plastica e cartoni dovranno invece cattendere.

«Stiamo definendo i dettagli di cinque, sei progetti che stiamo per sottoporre all’amministrazione» chiosa il presidente Wickertsheim. «Dal “pronto intervento” per la pulizia della città, perché il tema ci sta davvero a cuore, a un nuovo paradigma per una campagna di sensibilizzazione, fino a uno sportello customer care sulle segnalazioni dei “sacchetti selvaggi”. Per innalzare il livello dei servizi servono tuttavia fondi. La pandemia ha bastonato i nostri bilanci». Nel primo anno Covid, delle economie e alcune nuove fonti di entrata hanno consentito di pareggiare i conti. In quello successivo, l’Asm chiuderà in perdita. «Un’altra stagione così sarebbe insostenibile». Parola al Comune.













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