Rimosso il palco marcito Era costato 70 mila euro 

Nel cortile del municipio. Le intemperie hanno deteriorato il legno e reso pericolante la struttura Inaugurato a fine 2016 in occasione dei 700 anni della città, doveva rientrare fra le opere permanenti


Jimmy Milanese


Merano. Rimosso da pochi giorni il palchetto in legno costruito nel 2016 all’interno del cortile municipale a due passi da Castel Principesco. Era stato definito come una nuova location direttamente sotto le finestre del palazzo comunale dove l’amministrazione Rösch aveva intenzione di organizzare alcuni eventi in occasione dei festeggiamenti per i 700 anni dall’introduzione dell’ordinamento civico.

Un palchetto in legno ondulato a tre gradini allestito nel cortile interno del palazzo municipale, inaugurato a fine dicembre del 2016 con l’esibizione della banda musicale meranese nell’ambito dei suoi tradizionali concerti di fine anno. Per l’occasione, la giunta aveva perfino sospeso i lavori per posare di fronte alla banda cittadina. È stato quello il primo di una serie di (pochi) eventi pubblici per il palcoscenico fortemente voluto dalla scorsa amministrazione comunale, oggi rimosso per via di un graduale deterioramento del legno sottoposto alle intemperie e che nel giro di soli quattro anni di vita era diventato pericolante al punto da esserne disposta l’impraticabilità.

Quattro anni di vita per un’opera costata oltre 70 mila euro e mai realmente sfruttata, se non in occasione di alcune manifestazioni del 2017 come “700 minuti per Merano”, nel corso della quale era stata organizzata una staffetta di musica, letture, danza e arte che coinvolgeva volti più o meno noti per un omaggio corale alla città. Primo a salire sul palco, proprio il sindaco Paul Rösch accompagnato dalla figlia Kathrin, seguiti da diverse personalità della vita culturale meranese con il gran finale della sfilata in costumi d’epoca. Poi, nel corso degli ultimi anni, qualche manifestazione come l’arrivo in città di alcune delegazioni ambientaliste o alcune riunioni della consulta giovani.

Come detto, alti i costi per la realizzazione del palchetto, già allora finiti nel mirino della Civica per Merano, all’epoca particolarmente critica nei confronti delle spese decise dall’amministrazione comunale per i festeggiamenti dei 700 anni di Merano. «Ho visto che in questi giorni è stato smantellato quel palco e devo dire che dispiace avere avuto ragione. All’epoca criticammo aspramente quella spesa, perché seppur favorevoli ai festeggiamenti decisi dal sindaco, la nostra richiesta era stata quella di destinare le risorse per lasciare qualcosa ai posteri. Con lo smantellamento del palco dopo soli quattro anni di vita è chiaro che quelli siano soldi buttati via, al pari di altre risorse malamente destinate per quei festeggiamenti», spiega Walter Taranto, della Civica.

Gli interventi eseguiti nel 2016 all’interno del cortile municipale non riguardavano soltanto il posizionamento di un palco per manifestazioni ora rimosso, ma andavano a toccare anche l’androne del municipio dal quale si accede agli uffici amministrativi. Un restyling complessivo che avrebbe successivamente abbracciato anche il piazzale antistante Castel Principesco, ma subito criticato da più parti proprio perché avrebbe eliminato spazi già riservati a bici e motocicli.

Un totale di 184 mila euro di spesa per dare un nuovo volto all’ingresso del municipio, 70 mila dei quali solo per la realizzazione del palchetto, tra le ire di alcuni dipendenti comunali i quali chiedevano piuttosto che quei fondi venissero spesi per riqualificare gli uffici dedicati alla cittadinanza. Nello specifico, per soli lavori di falegnameria, il palco ora smantellato per via degli effetti corrosivi sul legno degli eventi atmosferici era costato alla collettività quasi 37 mila euro.

Nei prossimi giorni, spiegano dall’amministrazione, quello spazio prima dedicato alle manifestazioni culturali potrebbe tornare nella disponibilità dei dipendenti comunali che al lavoro si recano in bicicletta o in motorino. Sarà compito della prossima giunta, invece, decidere se ripensare quello spazio per un suo diverso utilizzo.

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