Rohrer a Bruxelles fa il punto sulla città a misura di bambino

Merano. L’Unione Europea sostiene economicamente nuove idee e iniziative. E come vengo investiti tali fondi dai Comuni? Per rispondere a questa domanda l’assessora Madeleine Rohrer, su invito dell’Ine...



Merano. L’Unione Europea sostiene economicamente nuove idee e iniziative. E come vengo investiti tali fondi dai Comuni? Per rispondere a questa domanda l’assessora Madeleine Rohrer, su invito dell’Inea, l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti, si è recata di recente a Bruxelles per illustrare le esperienze maturate a Merano nell’ambito del progetto Metamorphosis. Assieme a Merano si sono presentare anche le città di Budapest, Malmö, Ghent e Tilburg.

«La particolarità del progetto Metamorphosis – spiega Rohrer – consiste nel fatto che le iniziative da noi promosse sono state sviluppate assieme ai quartieri e soprattutto assieme ai bambini ed erano aperte a qualsiasi risultato finale. Il processo di partecipazione è stato più importante del suo esito concreto. Si tratta di coltivare e di prediligere la cultura della condivisione e della comunità alle infrastrutture. Nella nostra società, che mira al successo e alla prestazione, si conferisce eccessiva importanza al risultato quantificabile, laddove invece è fondamentale la partecipazione».

Le diverse iniziative avviate a Merano nell’ambito del progetto Metamorphosis sono state tutte elaborate e realizzate in collaborazione con i quartieri, le agenzie di formazione come l’Upad, i centri giovanili e attori locali, ad esempio i commercianti di via Manzoni. Si va dall’orto pubblico e dai giochi da cortile a Steinach ai giochi in strada in via Garibaldi e in via Manzoni, dal percorso di parkour tra i caseggiati Ipes di Sinigo all’allestimento di piazza San Vigilio curato dai bambini, dalla rampa da skate “anti-parcheggio selvaggio” in piazza Fontana al Pedibus nel rione Wolkenstein.

Il progetto triennale Metamorphosis, al quale prendono parte in tutta Europa sette città, università e centri di ricerca, è stato avviato a metà del 2017. L’Unione Europea lo sostiene stanziando i necessari fondi nell’ambito del programma Horizon 2020. Per le iniziative promosse a Merano il Comune riceve un contributo di 272 mila euro.













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