Il bilancio del vicesindaco 

Rossi: Meranojazz è cresciuto ancora

Merano. Nella seconda decade di luglio è andata in scena al Centro culturale KiMM di Maia Bassa la 23esima edizione del Festival Meranojazz. La buona notizia, oltre all’alto livello della proposta...



Merano. Nella seconda decade di luglio è andata in scena al Centro culturale KiMM di Maia Bassa la 23esima edizione del Festival Meranojazz. La buona notizia, oltre all’alto livello della proposta musicale nel suo complesso, è che gli spettatori sono in aumento. Non si è rivelata, come auspicavano gli organizzatori, solo un’iniziativa per appassionati del genere o addetti ai lavori.

«Un evento come Meranojazz - spiega il vicesindaco Andrea Rossi - non può essere ovviamente paragonato a un concerto pop o rock né tantomeno a rassegne di più ampio respiro e con un calendario di appuntamenti più guarnito. È proprio il format particolare di questa manifestazione, organizzata dal Comune di Merano in collaborazione con l'associazione Muspilli e il Teatro Stabile di Bolzano, a piacere agli appassionati di questo genere musicale e a riscuotere un sempre maggiore successo. E lo dimostrano le statistiche».

Quest'anno ai tre concerti di Ivan Lins (10 luglio), del Linda Oh Quartet (11 luglio) e di Bobby Previte (12 luglio) ospitati al KiMM di Maia Bassa hanno assistito 431 spettatori e spettatrici. Nel 2018, in altrettanti concerti, ne avevamo contati 321». Buono successo anche dei corsi e dei saggi finali dell'Accademia jazz, svoltasi dal 10 al 14 luglio sotto la direzione artistica del pianista meranese Franco D'Andrea e di Ewald Kontschieder. L'edizione 2019 si è concentrata sulla musica africana dell'ovest. Resident artist è stato Ray Anderson, uno dei più famosi trombonisti a livello mondiale.

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