S. Valentino, affari magri per fiorai e pasticceri

Merano. Oggi è il primo San Valentino dell’era Covid: nel 2020, il 14 febbraio era ancora giornata di piena libertà. In Italia non si era ancora registrato alcun caso ufficiale di Covid-19; un anno...



Merano. Oggi è il primo San Valentino dell’era Covid: nel 2020, il 14 febbraio era ancora giornata di piena libertà. In Italia non si era ancora registrato alcun caso ufficiale di Covid-19; un anno dopo, abbiamo attraversato i lockdown e abbiamo imparato a memoria le regole dei vari Dpcm, destreggiandoci tra i commi sulle zone gialle, arancioni e rosse.

Celebrazioni in tono dimesso.

Quest’anno San Valentino coincide con il weekend. Una concomitanza che, in altri tempi, avrebbe fatto schizzare prenotazioni di voli, treni e alberghi per fughe romantiche. Quest’anno dunque sarà una festa degli innamorati in tono dimesso, per forza di cose. Non è che l’amore verrà meno, così si spera. Ma si dovrà fare i conti con la chiusura dei negozi, dei ristoranti, delle pizzerie, con quella dei bar, con l’impossibilità di ricorrere anche a qualche pasticcino, con un mazzo di fiori che non potrà essere regalato alla persona che ci è vicina e che amiamo.

L’ordinanza di Kompatscher.

In Alto Adige, e dunque anche a Merano, la recente ordinanza di Kompatscher ha previsto per oggi anche la chiusura dei fiorai. Che ovviamente piangono per l’occasione mancata di poter vendere qualche rosa in più. «La situazione purtroppo è pesante. Questa chiusura proprio non ci voleva – dice Ingrid Hofer della boutique del fiore che si trova nella galleria che da corso Libertà porta ai Portici –. Arriva in un momento già difficile per il nostro settore. San Valentino rappresentava per noi una giornata di discreto lavoro cui dobbiamo rinunciare. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo aperto per tutto il giorno ed i clienti per fortuna non sono mancati. Ma gli affari sono sensibilmente calati rispetto allo scorso anno. Guai lamentarsi. Il problema è che i fiori recisi li abbiamo ordinati da tempo e se non riusciamo a venderli bisognerà buttarli. Bisogna dire che la prossima settimana potrò riaprire, ma San Valentino sarà già passato, quindi non riuscirò a recuperare le mancate vendite».

Fiori per pochi.

Anche nel negozio di fiori di via delle Corse la situazione è tutt’altro che rosea. Dice la titolare Helga Raich: «Per fortuna oggi (ieri per chi legge, ndr) qualcuno è entrato e ha comperato i fiori. È qualcosa. Ma molto meno di quanto fatto negli anni passati. Il giorno di San Valentino è sempre stato l’occasione per fare buoni affari. Quest’anno invece... Il problema di fondo è che i fiori non durano più di tanto. Li avevo acquistati da tempo ed ora, non avendoli venduti, non mi resta che buttarli nel cestino. Viene da chiedersi se non fosse possibile evitare la chiusura nella giornata della festa di San Valentino». Niente fiori (o comunque una riduzione notevole degli acquisti in occasione della festa degli innamorati) e poche possibilità per esprimere il sentimento di affetto verso la persona che ci sta a fianco.

Anche i dolci...

Non è possibile regalare neanche una pasta o una confezione di cioccolatini. Christoph Pöhl, dell’omonima pasticceria di corso Libertà, commenta: «Dopo il carnevale ci hanno rovinato anche San Valentino. È un brutto colpo cui abbiamo cercato di rimediare tenendo aperto nella giornata di ieri per il solo asporto».

«Non è andata male ma c’è il rimpianto di ciò che avremmo potuto fare nella giornata della festa» aggiunge Pöhl». Quest’anno è andata così. Adesso arriverà Pasqua, per la quale stiamo già lavorando per preparare ogni cosa nel migliore dei modi, sperando che la pandemia possa risparmiarci». E.D.

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