Sinigo litiga sull’area cani «Noi lì non la vogliamo» 

L’assemblea. Residenti di via Damiano Chiesa insorgono contro la recente modifica del Puc Tra i temi discussi con l’amministrazione la falda, le zone verdi e il nome della nuova scuola


Jimmy Milanese


Merano. Quattro i temi all’ordine del giorno dell’assemblea indetta per l’altra sera dal neoeletto comitato di quartiere di Sinigo: la questione dell’apertura delle aree verdi, il nome della nuova scuola recentemente inaugurata, il futuro dell’area cani e la situazione della falda che corre sotto le case del borgo. Presenti, insieme a circa cinquanta residenti, l’assessora Madaleine Rohrer, il vicesindaco Andrea Rossi, ma anche Anni Schwarz, responsabile delle Giardinerie comunali, così come Claudio Vitalini, direttore della Municipalizzata, il geologo Ambrogio Dessì e Gianluca Davanzo in qualità di coordinatore teleriscaldamento per la zona di Merano.

Aree verdi e nuova scuola.

Primo tema discusso, la situazione di parco Fermi, di parco Pappalardo e del parco di piazza Vittorio Veneto, per i quali la popolazione ha chiesto alla giunta la nomina di un custode responsabile dell’apertura e della chiusura delle strutture, oltre all’installazione di telecamere per aumentare il livello di sicurezza. Infine, la costruzione di bagni in una zona sprovvista di esercizi pubblici.

Da gennaio Sinigo ha una nuova scuola, sia per alunni di madrelingua italiana sia per alunni di madrelingua tedesca. Quello che manca ora è un nome all’edificio appena entrato in funzione e costato complessivamente 7,4 milioni di euro. Ai cittadini è stato spiegato che la procedura per dare un nome alla scuola prevede che sia il consiglio dei docenti a proporre un’intitolazione alla Provincia, alla quale spetterà l’ultima parola. Quello che chiedono a gran voce i cittadini di Sinigo è la possibilità che non vengano individuati due nomi, rispettivamente per la scuola italiana e tedesca, ma un nome unico che metta d’accordo tutti. A proposito, il vicesindaco Rossi ha spiegato come la figura di Alexander Langer – proposta al consiglio comunale da Francesca Schir con una mozione – potrebbe essere quella giusta per non iniziare l’avventura della scuola di Sinigo con una divisione etnica.

La petizione del comitato.

Questione calda è la realizzazione dell’area cani che, secondo le previsioni dell’amministrazione comunale, dovrebbe essere realizzata in via Damiano Chiesa, accanto alla nuova isola ecologica. Qui i cittadini residenti nella zona sono insorti, contrari non tanto alla realizzazione di un’area cani, ma al suo posizionamento in una via satura di abitazioni e di famiglie, le quali non vedono di buon grado gli schiamazzi che da un’area dedicata ai cani potrebbero arrivare alle loro case. Infatti, hanno spiegato diversi cittadini, l’esistenza nell’area di Sinigo di diverse zone verdi disponibili dovrebbe suggerire alla giunta la realizzazione di questo luogo lontano dalle zone abitate. Per questo è stata annunciata una petizione da inviare al Comune per scongiurare la possibilità che via Damiano Chiesa diventi territorio di litigio tra proprietari di cani e abitanti della zona. Nemmeno la realizzazione della nuova area ecologica di Sinigo, prevista nella stessa via, ha messo d’accordo i cittadini con l’amministrazione comunale. Il direttore di Asm Vitalini ha promesso al comitato di quartiere che «appena avremo a disposizione il terreno per l’area, sulla quale troveranno posto due press container e una decina di campane che permetteranno la rimozione dei bidoni condominiali e diminuiranno il numero di sacchetti abbandonati, sarà convocata un’assemblea straordinaria per informare la popolazione».

Il problema della falda.

Infine la situazione della falda acquifera. «Le piogge abbondanti dello scorso novembre – ha spiegato Dessì – hanno contribuito a fornire una serie di preziose informazioni sulla situazione della falda, in stato di sofferenza». Lo studio appena concluso ha evidenziato come l’acqua che scende dalla zona di Castel Gatto e che finisce nella falda tenda ad aumentare in modo significativo il livello dell’acqua, causando danni alle abitazioni. Il passo successivo, ha aggiunto Dessì, sarà quello di trovare le misure necessarie per fare in modo che quel reticolato di canali che corrono nei campi e tra le case sia reso in grado di assolvere alla propria funzione, per evitare i pericolosi aumenti dei livelli di acqua della falda. A questo proposito, l’amministrazione comunale ha incaricato lo studio Patscheider & Partner di Glorenza di proporre una serie di misure capaci di tenere sotto controllo i livelli dell’acqua della falda di Sinigo. Interventi che, ha spiegato il geologo, richiederanno lunghi tempi per la loro realizzazione, proprio per la difficoltà nel far scorrere le acque che si accumulano a Sinigo.













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