Sinigo, raid al campo sportivo 

L’episodio. Durante lo stop delle attività forzati gli ingressi delle sedi occupate dalle società calcistiche del Merano e del Sinigo Misero il bottino in termini di denaro, ingenti i danni dovuti alla furia degli incursori che se la sono presa con quanto gli è capitato a tiro


Jimmy Milanese


Merano. Nuovo furto con scasso ai danni di una struttura sportiva del meranese. Se di recente ladri si erano introdotti al chiosco dell’Olimpia presso la confluenza, peraltro riuscendo ad uscire con un magro bottino, questa volta l'azione dei malviventi si è indirizzata verso la palazzina del campo da calcio di Sinigo che ospita la sede del Merano calcio, un ufficio del Sinigo calcio, gli spogliatoi e una palestra.

Il racconto.

A spiegare quanto accaduto è Giorgio Benini, presidente del Sinigo calcio, accorso ieri mattina sul posto, avvisato da alcuni cittadini.

«Il danno provocato dai ladri è ingente – spiega Benini - perché non solo sono entrati sradicando una finestra che da sul campo sportivo, ma hanno veramente divelto tutto quello che c'era da rompere», sottolinea il presidente. Una azione maldestra che, per quanto riguarda il calcio Sinigo, ai malviventi ha fruttato sostanzialmente solo un vecchio computer.

Se è pressoché nullo il valore commerciale del computer sottratto, prezioso è il suo contenuto. Parliamo di foto degli atleti, delle manifestazioni, insomma, i ricordi di vita di una società, ma nessun dato sensibile sui giocatori o sui dati bancari. «Documenti che comunque ci servono per andare avanti, e questo è un ulteriore nodo della vicenda. Nel nostro ufficio soldi non ce ne erano», conclude Benini.

Danni per le infrazioni che ammontano a diverse migliaia di euro, a carico del Comune, proprietario degli immobili che proprio recentemente aveva ristrutturato.

Scassi.

La particolarità di questo furto è proprio nella violenza degli scassi, in quanto i malviventi hanno voluto entrare dappertutto, anche negli spogliatoi e nella palestra.

Insomma, sembra un atto voluto per distruggere quanto più possibile, più che rubare e basta, oppure i ladri non sapevano cosa andare a cercare e nella rabbia per non avere trovato granché hanno deciso di infliggere più danni possibili alla struttura.

Rabbia e disappunto anche da parte di Raffaele Falasca, presidente del Merano calcio che nei locali del campo di Sinigo ha la sede del suo sodalizio. «I ladri hanno provato ad entrare dalla porta principale della struttura, ma non essendoci riusciti, sono saltati fino al balcone che dà sul nostro ufficio, quindi hanno divelto la porta e da lì sono partiti nella loro opera di devastazione», spiega Falasca. Un computer, gli incassi di due partite casalinghe che ammontano a qualche centinaio di euro, il magro bottino.

E questa volta, nel computer del Merano calcio anche i dati sugli atleti, per fortuna adeguatamente protetti con password secondo la normativa. Infine, probabilmente prima di lasciare la struttura, i ladri hanno anche rotto un frigorifero e hanno trovato il tempo di portare via alcune bevande.

Furia.

Insomma, una furia incontrollata che ha devastato gli spogliatoi e gli uffici del campo di Sinigo, sia il piano terra sia il piano rialzato, ma se si tratta di un furto o di qualcosa d'altro, saranno le forze dell'ordine a doverlo accertare. J.M.

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